L’esperienza partecipativa dei Comuni Responsabili Olandesi per uscire dalla crisi socio-economica. Martedì 25 marzo, alle 20.45, presso la Polisportiva San Marino, incontro con Jean Eigeman (rete dei Comuni Responsabili Olandesi) e Roberta Paltrinieri (Sociologa, Università di Bologna) sui processi di auto-governo locale partecipato per fare ripartire l’economia territoriale.
La crisi economica, ma anche socio-politica e ambientale, che da diversi anni si concentra nei Paesi dell’Europa mediterranea ha avuto un precedente poco noto nei primi Anni ’90 in Germania, Austria e Olanda, ovvero proprio le economie del Centro Europa oggi più solide, ed è stata lì superata con un cambiamento socio-culturale in cui un ruolo importante hanno avuto i percorsi di auto-governo locale partecipato, con il coinvolgimento di cittadini, imprese locali e amministratori “virtuosi” per trovare nuovi modelli di sviluppo sostenibili. A questa esperienza è dedicato l’incontro Cantieri di futuro. L’energia dei cittadini per cambiare il territorio, che martedì 25 marzo, alle 20.45, presso la Polisportiva San Marino, vedrà gli interventi di Jean Eigeman, senatore dei Paesi Bassi dal 2003 al 2011 e moderatore della rete dei Comuni Responsabili Olandesi, e di Roberta Paltrinieri, docente di sociologia dei processi culturali presso l’Università di Bologna e responsabile scientifico del Ces.co.com – Centro Studi Avanzati sul consumo e la comunicazione.
L’attuale stallo del modello di globalizzazione neoliberista sta generando disaffezione e astio per la politica, proprio come in Olanda nei primi anni ’90. Il processo avviato allora nei Paesi Bassi, oggi definito “modello GDO” dalla sigla che riunisce in rete i Comuni responsabili che lo hanno creato e costantemente migliorato in sinergia con il Centri di Ricerca sulla Transizione dell’Università di Rotterdam, è fondato su un miglioramento sensibile dell’efficienza del settore pubblico e sul confronto con le imprese locali e, soprattutto, sul coinvolgimento dei cittadini-utenti per trasformarli in co-gestori del territorio. Un “innesco” essenziale per questo processo è stato l’analisi delle caratteristiche del territorio in tema di energia, cibo, rifiuti, acqua e biodiversità, che ha permesso di definire possibili interventi economici capaci di creare occupazione e salvaguardare il bene comune, promuovendo al contempo la responsabilizzazione delle scelte di consumo individuale.