L’amore ai tempi del terremoto

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 La vita dell’australiano Nathan Gailson, imprenditore quarantenne, viene turbata da un sogno ricorrente che risveglia il suo interesse nei confronti del sacro, già indagato in gioventù. Per rispondere alla chiamata e assolvere il suo compito, Nathan dovrà viaggiare fino in Italia, nelle zone dell’Emilia colpite dal dramma del terremoto: ed è qui, tra sapori locali, nuove amicizie e la consapevolezza crescente di avere uno scopo, che troverà una risposta al mistero che circonda il suo sogno, scoprendo il significato più profondo della sua esistenza. Come direbbero gli psicoanalisti ogni trauma necessita, per essere superato, di un’elaborazione. Se servissero, a questo proposito, altre conferme circa la portata di quanto subito dal nostro territorio con il sisma del 2012, si potrebbero a buon diritto portare come prove le diverse opere – romanzi, dipinti, documentari, raccolte di poesie e saggi – prodotte da chi ne è stato coinvolto.Opere che hanno iniziato a germogliare non appena la polvere delle macerie si è posata al suolo e, forse, ancor prima. Terremoto che ha influenzato la produzione artistica sia in maniera diretta, come nel caso de Il grido della terra, romanzo del vigile urbano milanese Fabio Clerici, presentato qualche numero fa, che indiretta: è questo il caso di Il sogno di Nathan, romanzo del cinquantenne Federico Mantovani, che abita nella frazione di San Marino con la moglie violinista. “Appassionato da sempre di musica, ho pensato bene di sposare una ragazza diplomata in violino per non farmi mai mancare la musica in casa” e i tre figli. Cultore di presepi artistici e autore di numerose poesie, la sua avventura editoriale è iniziata, per così dire, ‘in media res’: durante le scosse sismiche, dopo aver diffuso in Rete alcune poesie, Federico ha raccolto numerosi apprezzamenti e da tutta Italia gli sono giunte richieste di raccontare cosa stessero vivendo, lui e l’Emilia, in quei terribili momenti. “Da qui la decisione di scrivere il primo romanzo drammatico, nel quale il terremoto diventa una speranza d’amore. L’attenzione che il libro richiede non è quella di chi si compiange ma, piuttosto, quella di chi incita a continuare a credere, lottare e ricostruire ciò che nella nostra Emilia è andato perso, per far riemergere in ognuno di noi quello spirito di condivisione e fratellanza che da sempre ci contraddistingue quasi a dirci: Là dove Dio ti ha messo restaci per amore. Ma non finisce qui. I lettori, infatti, incuriositi da una probabile storia d’amore, hanno chiesto a gran voce un seguito della storia iniziale: ecco allora che Federico ha dato alle stampe il secondo romanzo, Il giardino di Nathan, per far conoscere altri personaggi della sua terra ricca di storie e misteri ma, soprattutto, “per raccontare la forza di un vero amore. Consiglio di leggere questo libro a chi pensa che siano le piccole cose a fare grande la vita. Coloro che seguono il proprio cuore. A quelle persone che non si ribellano e stanno nascondendo i loro sogni dietro a nuvole di scetticismo e, per questo, vivono male, pieni di noia e assenza di entusiasmo”. Seguire le avventure di Nathan significherà, per il lettore, immergersi nella semplicità e generosità di queste terre: dall’odore del gnocco fritto che quasi si riesce a percepire, alla giovialità di un bicchiere di lambrusco. Mercoledì 12 febbraio,  Federico Mantovani sarà, alle 18.45, presso il New’s Bar di via Piave 38, dove incontrerà il suo pubblico nel corso di un aperitivo letterario. Una storia, si sa, tira l’altra, e Federico sta scrivendo il suo terzo romanzo, nel quale si concluderà il percorso dei protagonisti dei precedenti libri, Nathan e Lucia. Potrete leggere i suoi romanzi  acquistandoli online, oppure nelle librerie di Carpi e, a San Marino, presso la cartolibreria Scooby-Doo, oppure alla Biblioteca Loria. Commenti e suggestioni post-lettura sono graditi sulle pagine Facebook Il sogno di Nathan e Il giardino di Nathan.

Marcello Marchesini

 

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