En.Cor: un vizietto tutto italiano

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 Il Comune di Correggio sta navigando a vista, dopo aver perso il proprio capitano. Sul carro dei vincitori, come sempre accade dopo uno scandalo dell’entità di quello di En.Cor, sono saliti in molti ma, qualcuno, continua a vigilare e a esigere risposte. Perchè il bubbone appena esploso non è che l’inizio della fine. “Abbiamo assistito in questi giorni, tenendocene alla larga, a un convulso dibattito fra i partiti sulla vicenda En.Cor.  Si è così arrivati – commentano gli esponenti del Comitato Correggio Via la Nebbia – con un’imprevista accelerazione, alla crisi della maggioranza, con dimissioni del sindaco Marzio Iotti e voto di sfiducia nei suoi riguardi di quasi tutti i Consiglieri comunali, compresi quelli del suo partito”. Risultato? Correggio è commissariata:  “non siamo felici che si sia arrivati a tanto ma pensiamo fosse inevitabile considerata la gravità degli errori commessi da parte di chi ha amministrato la città in questi anni”. Ora che tutti ammettono il disastro, il Comitato è lapidario: “ora si ripropone con ancor più urgenza la questione che avevamo posto fin dall’inizio della nostra campagna di informazione. Come è potuto succedere un disastro simile? Come si giustifica questa perdita di controllo? E’ una questione ineludibile se non si vuole correre il rischio di ritrovarsi in situazioni analoghe in futuro”. A rimanere inevaso è anche un altro interrogativo: quali sono le dimensioni reali della buriana scatenatasi? A quanto ammonta il danno? “Poniamo una semplice domanda, in particolare a chi ha governato e che adesso ammette le proprie responsabilità. Hanno consapevolezza del danno fatto? Economico? Politico? Etico? Quali ripercussioni negative questo fallimento ha e avrà per la nostra città?  Neanche i danni si economici riescono a stimare? Chiediamo un rendiconto scritto”.

In attesa di risposte chiare, il Comitato ha presentato un esposto alla Procura della Corte dei Conti: “la Magistratura contabile valuterà se vi è stata correttezza e/o se sono stati commessi atti a danno del patrimonio erariale”. En.Cor è uno di quegli scheletri nell’armadio che ci ricorda quel vizietto tutto italiano di edulcorare la verità.  Di agire quatti quatti coi soldi degli altri – i nostri – nascondendo la polvere sotto il tappeto. Questo pasticciaccio riguarda tutti noi, non solo i correggesi: in fondo a tutti noi è interdetto l’accesso alle camere dei bottoni. “Abbiamo cercato di realizzare qualcosa di troppo grande, troppo innovativo, troppo ambizioso”, scriveva un mese fa il primo cittadino Iotti sul periodico del Comune. Evidentemente anche l’errore è stato troppo grande. E gli è costato la poltrona.

Jessica Bianchi

 

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