L’arte del riciclo

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Lo scorso 18 maggio, in Sala Mori, si è svolta la cerimonia di inaugurazione della mostra Ricicl’art, alla presenza della direttrice dei Musei Manuela Rossi, dell’assessore alle Politiche culturali Alessia Ferrari, del patron Albano Ghizzoni della ditta Essent’ial e della dirigente dell’istituto G. Vallauri, Margherita Zanasi, insieme a tutte le classi seconde accompagnate dai loro professori e dalle referenti del progetto, le professoresse Silvana Passarelli e Roberta Righi. L’inaugurazione è stata seguita dalla visita guidata tenuta dagli stessi studenti del Vallauri che hanno realizzato gli oggetti esposti. Durante il percorso espositivo hanno spiegato come sono stati ideati i manufatti e la modalità in cui sono stati realizzati, sottolineando sempre come i materiali utilizzati siano di riciclo. L’inaugurazione ha rappresentato la conclusione del percorso IeFP realizzato dalle classi seconde del Vallauri e promosso dalla Regione Emilia Romagna: questo progetto ha visto lavorare in stretta sinergia scuola, musei e l’azienda Essent’ial, specializzata nella produzione di oggetti e arredi naturali e riciclati. Il nome del progetto, Ricicl’art contiene in sé la filosofia di base che ne ha dettato le finalità: riciclare gli oggetti che hanno perduto lo scopo per cui erano stati realizzati, cercando di trasformarli in qualcosa di nuovo, attraverso la creatività e la maestria artigiana, la cosiddetta “cultura delle mani”, che è capace di realizzare opere apparentemente semplici, ma in realtà vere e proprie opere d’arte. Il progetto Ricicl’art ha visto la trasformazione dei banner, manifesti in PVC utilizzati dai musei per la promozione delle mostre nel corso degli anni e che giacevano inutilizzati nei magazzini comunali, in oggetti nuovi, nati dalla creatività dei ragazzi, dalle loro idee. Questi banner infatti, portatori di cultura e di valori stampati sulla loro stessa superficie attraverso scritte e rappresentazioni iconografiche, sono stati fonte di ispirazione per gli studenti i quali hanno creato oggetti di uso comune, ma portatori di un sapere profondo, dettato dall’unione di cultura, progettazione e capacità artigianale, che sono in grado di dialogare con le opere contenute nelle sale dei musei. Astucci, porta I- pad, custodie per cellulari, cestini, sacchi per il riciclo dei materiali, puff, lampade, poltrone hanno preso vita tra le mani degli studenti, diventando opere uniche: come la Poltrona della Fortuna, lo Zaino delle Cose. Il progetto è stato realizzato grazie alla sinergia tra scuola, enti locali e aziende private: ancora una volta la riuscita del percorso dimostra come questa collaborazione sia indispensabile per poter investire sul futuro, nella formazione delle nuove generazioni. Solo così infatti è possibile rilanciare il Made in Italy e con esso ciò che da sempre lo caratterizza, ossia la cultura unita alla creatività e all’abilità artigianale. La mostra rimarrà aperta sino al 16 giugno e nei fine settimana sarà possibile effettuare la visita accompagnati dagli studenti del Vallauri che guideranno i visitatori nel percorso espositivo. Tutti gli oggetti presenti possono essere acquistati prenotandoli alla reception: il ricavato sarà devoluto all’Istituto Vallauri che lo utilizzerà per la realizzazione dei progetti didattici del prossimo anno scolastico.