Speciale Primarie – Guaitoli: sostengo Nichi per una Sinistra vera

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Gabriele Guaitoli, talmente vendoliano da chiamare il suo beniamino con il nome di battesimo, coi suoi 19 anni è il più giovane dei quattro contendenti. Al primo anno della Facoltà di economia dell’Università di Modena e Reggio Emilia, è stato politicamente attivo al Liceo Fanti ed è iscritto a Sel. “La volontà di Nichi non è tanto quella di salvare l’Italia, quanto di cambiarla. Voglio ricordare che è stato il primo gay dichiarato a incontrare un rappresentante dell’Urss e, nei due mandati in qualità di governatore della regione Puglia, è passato da una fiducia con 10mila voti di scarto al 49,8% dei voti. Occorre portare l’obbligo scolastico a 18 anni e, per poter concedere a tutti di studiare in grandi poli universitari d’eccellenza, si devono aumentare sensibilmente le residenze studentesche”. Come si può immaginare, quello di Vendola è il programma più a Sinistra tra tutti i candidati. “Abolire subito la nefasta Riforma Gelmini, togliere i finanziamenti alle scuole private, no all’ingresso delle imprese nell’Università, abbassare il costo delle rette e puntare al potenziamento di borse di studio meritocratiche”. Anche sul lavoro, le idee del leader di Sel appaiono, agli occhi del suo sostenitore, nette. “Occorre una radicale riforma del lavoro, che sfati la convinzione che più flessibilità equivalga a meno disoccupazione, perché le opposte esperienze di Svezia e Norvegia hanno dimostrato che non è così. Se Vendola vincerà si passerà da 45 contratti precari a 4 tipologie contrattuali. Anche l’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori va esteso, perché la precarietà in questi anni è stata usata come una forma di ricatto e sfruttamento. Un’altra proposta forse è il reddito minimo garantito di 600 euro per chiunque perda o non trovi lavoro. La sinistra deve tornare a essere promotrice di una società che guarda all’uomo e non alle cose”.
Marcello Marchesini

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