Piste ciclabili: Correggio batte Carpi 10 a 0

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Finalmente la primavera è tornata e con lei la voglia di lasciare a casa l’auto e inforcare la fida due ruote. Passeggiare in bicicletta per Carpi però, resta un’impresa per lo più poco piacevole. Nonostante gli sforzi per realizzare percorsi ciclo-pedonali, molte piste continuano a essere moncherini che non consentono di transitare in sicurezza accanto ad auto che sfrecciano, incuranti delle esigenze dei ciclisti. Attraversare Carpi è, spesso, un’impresa epica, soprattutto a causa delle famigerate rotonde.

Sfido chiunque a non provare un brivido nel percorrere l’attraversamento pedonale della tangenziale Bruno Losi, all’altezza di via Nuova Ponente, talmente a ridosso della rotonda che numerose auto non riescono nemmeno a frenare alla vista di un pedone o di un ciclista in mezzo alla carreggiata… Per non parlare poi degli attraversamenti di via Cattani e via Lama… dove i sinistri ormai non si contano nemmeno più. Anche il manto stradale di alcuni percorsi versa in condizioni pietose. Basti pensare alle ciclabili che corrono lungo viale Peruzzi, via Fassi e viale Carducci, piene di buche e smottamenti a causa delle radici degli alberi…

Un bell’esempio di ciclabile invece, passaggio a livello a parte, è la sopraelevata che da Fossoli conduce al polo scolastico di via Magazzeno. Peccato che lì, inspiegabilmente, muoia, per poi ricominciare all’incrocio con viale Manzoni. Ma accanto a progetti del tutto opinabili, anche il capitolo riguardante i denari pubblici spesi, non è certamente trascurabile. La pista che corre sul lato ovest di via Remesina ad esempio, progettata dai tecnici del Settore Lavori pubblici, Infrastruttura e Patrimonio del Comune di Carpi, con tanto di passerella in legno in corrispondenza del canale diversivo Fossa Nuova-Cavata, che si snoda per 830 metri, è costata 300mila euro (con un contributo di 96.700 euro dal Ministero dell’Ambiente).

Il primato però, va all’ultima nata, ovvero la ciclabile che collega il quartiere Due Ponti al centro città. 1.260 metri di pista realizzati ex novo, unitamente al sottopasso ferroviario in cemento armato, per la “modica” cifra di 1 milione e mezzo di euro (510mila dei quali previsti dall’Accordo di programma tra Ministero dell’Ambiente, Regione e Comuni). Mica bruscolini! E’ giusto e doveroso investire in mobilità alternativa, poichè solo attraverso la realizzazione di un sistema infrastrutturale funzionale e sicuro si può incentivare la cittadinanza a preferire la bicicletta all’auto, abbassando in modo significativo la concentrazione di polveri sottili nell’aria (altro che blocco del traffico) e migliorando la qualità della vita della nostra città.

Occorre però ottimizzare le risorse, soprattutto in tempi di vacche magre: la graziosa e fiorita rotonda creata sul percorso ciclabile all’altezza di via Giovenale non è certamente prioritaria, la sicurezza dei cittadini lo è. Un esempio di percorso ciclabile strategico lo abbiamo sperimentato la scorsa settimana nella vicina Correggio: la virtuosa. Nella zona industriale della nostra bella vicina di casa, in via Oratorio, è stato realizzato uno spazioso parcheggio senza limiti di sosta, nel quale lasciare la propria auto poi, a piedi o in bicicletta, percorrendo la passerella sopraelevata, inaugurata il 30 maggio 2011 e lunga 168 metri, ci si avventura tra la profumata e silenziosa campagna correggese, in un percorso ciclabile che si snoda per 2,7 chilometri e che conduce dritti in centro a Correggio.

L’opera complessiva è costata 450mila euro ed è stata progettata e realizzata dal Consorzio Industriale 468 srl, in collaborazione con gli Uffici Tecnici del Comune di Correggio nell’ambito delle opere di urbanizzazione previste dall’ampliamento del villaggio industriale. L’obiettivo? Collegare la città alla zona industriale, consentendo ai lavoratori di poter scegliere di lasciare l’auto in garage. Obiettivo centrato. Pienamente. In dieci minuti, dal centro storico, percorrendo la ciclabile sopraelevata in porfido di viale Saltini – completamente riqualificata nel 2004 – si giunge nel villaggio industriale. Correggio, col suo parco urbano di grandi dimensioni e la sua rete di ciclabili, ha un’anima green che Carpi nemmeno si sogna.

Mentre l’Amministrazione correggese agisce, la nostra, nonostante sventoli la stessa bandiera, cincischia. “A fronte dei tagli e dei mancati trasferimenti statati che subiremo – ha tuonato più volte il sindaco Campedelli nel presentare il Bilancio ai cittadini – nel 2012 non vi saranno nuovi investimenti. Ci limiteremo alla manutenzione dell’esistente”. Come dire: Siamo in ritardo? Non è colpa nostra, è la crisi, la madre di ogni male…

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