L’ospedale si regge in piedi grazie alle donazioni

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Più sicurezza e qualità per i bambini e, più in generale, per i pazienti in condizioni critiche che devono sottoporsi a un esame di Risonanza magnetica. Grazie all’Associazione Malati Oncologici di Carpi, che ha raccolto la somma necessaria per l’acquisto, l’Ospedale Ramazzini dispone ora di una serie di attrezzature all’avanguardia che potenziano qualità e capacità diagnostica. Tali strumentazioni, che hanno un valore complessivo di 57mila euro, consentono infatti il “controllo dei parametri fisiologici vitali in un ambiente che ha un alto campo magnetico – ha spiegato il direttore dell’Unità operativa di Radiologia dell’Ospedale di Carpi Vincenzo Spina – dove le normali apparecchiature non funzionano. Possono essere cosi monitorati i parametri vitali dei pazienti, perlopiù bambini, che devono sottoporsi alla risonanza in sedazione (l’anestesia si rende necessaria per non inficiare l’esame nel caso in cui i pazienti non riescono a restare immobili per il tempo necessario che varia dai 20 ai 30 minuti, siano essi bimbi o adulti fortemente claustrofobici e soggetti ad attacchi di panico)”. Il sistema è composto da un terminale collocato nella sala magnete della risonanza e una stazione di visualizzazione nella consolle, con la quale i professionisti osservano continuamente lo stato del paziente.

“Tali attrezzature si muovono nel segno della generosità e della solidarietà manifestate dal cavalier Guido Molinari che, nel 1998, donò al Ramazzini una risonanza magnetica, sostituita poi nel maggio del 2011 che oggi viene ulteriormente implementata”, ha concluso Spina. Fa parte della donazione anche un sistema di infusione per i pazienti che necessitano di farmaci prima, durante e subito dopo la risonanza. “Il nuovo apparato tecnologico non permetterà solo una sedazione più efficace ma anche il controllo dei parametri vitali del paziente a distanza. Sono quindi due i risultati che si ottengono: maggior sicurezza negli esami ma anche la possibilità di somministrare senza interruzione, anche durante la Risonanza, i farmaci necessari alla sedazione, grazie al sistema dell’infusione continua”, ha aggiunto Elisabetta Bertellini, direttore dell’Unità Operativa di Anestesia, Rianimazione e Terapia Intensiva. A lei si unisce anche Adriana Borghi, responsabile del reparto di Pediatria: “le apparecchiature saranno usate al 95% da pazienti pediatrici. La grande novità è rappresentata dal fatto che si potrà continuare la somministrazione dei farmaci anche quando il paziente è già all’interno della Risonanza, ovviando ai casi di risveglio durante l’esame. Per i pediatri diventerà meno impegnativa e più rapida, la ‘pre-anastesia’ perché la sedazione in Risonanza sarà più intensa. Un risultato importante, basti pensare che normalmente i pediatri per pre-sedare un bambino ci mettono circa mezz’ora”.

La possibilità di effettuare una risonanza in sedazione, in Provincia di Modena, è possibile soltanto a Carpi e al Policlinico. A Carpi le liste di attesa sono di circa 3 – 4 mesi, al Policlinico si sale a sei mesi, “le nuove apparecchiature – sostiene Federica Tavani, Responsabile della Struttura semplice all’interno del reparto di Neuroradiologia – potrebbero consentire di effettuare più esami a settimana, abbattendo le liste d’attesa di circa la metà”. Sono inoltre strati donati tre monitor per la visualizzazione dei parametri vitali dei pazienti da utilizzare nei reparti di Oncologia e Medicina. “Per l’ennesima volta – ha dichirato il presidente di Amo, Fabrizio Artioli – siamo rimasti a dir poco sbalorditi dalla catena di solidarietà che si è mossa per reperire i fondi necessari.Tutti hanno voluto dare spontanemanete il proprio contributo”. Due esempi su tutti: “la Parrocchia di Santa Croce ha messo a disposizione le proprie cucine al Partito Democratico per la preparazione di 15 cene finalizzate alla raccolta fondi: a Carpi, Don Camillo e Peppone sanno lavorare bene insieme nel nome della solidarietà. E, ancora, “in una scuola un bimbo ci ha voluto donare i soldini che il topino dei dentini gli aveva consegnato: noi abbiamo un dovere morale di fronte a quel bambino, impiegando al meglio le nuove attrezzature e sfruttandone appieno il potenziale”.

Ancora una volta il volontariato è corso in aiuto del nostro ospedale, come ha sottolineato il direttore del presidio ospedaliero, Giorgio Lenzotti: “ancora una volta la generosità ha permesso di migliorare e integrare i mezzi a disposizione dell’Ospedale, assicurando una risposta adeguata rispetto alle aspettative della comunità”. Con la “creatività e l’impegno di tanti si può fare moltissimo e questa è una straordinaria iniezione di fiducia, anche in tempo di crisi. Avere una sana e santa spregiudicatezza è necessario per guardare avanti con speranza, credendo nelle relazioni e nella generosità della gente”, ha concluso il vicario della Diocesi di Carpi, don Massimo Dotti. Sante parole!

*b*Radioterapia: da luogo di cura a luogo di aggregazione+b+
Amo ha raccolto per la Radioterapia di Carpi ben 800mila euro e ha chiesto alla direzione sanitaria di poter aprire il reparto alla città quando non sono previste sedute di terapia. “Da luogo di cura a luogo di aggregazione”, ha spiegato il presidente Fabrizio Artioli, poichè la Radioterapia è di tutti i carpigiani. Si parte il 24 marzo con il Salotto Rosa, durante il quale si confronteranno operatori, malati ed ex malato.

*b*”Non ci fermiamo mai”+b+
Amo però non si arresta mai e sta per intraprendere ora una nuova sfida. “Stiamo per attivare una raccolta fondi per la costruzione di un laboratorio che soddisfi tutti i requisiti di sicurezza necessari per la realizzazione di farmaci antitumorali per tutta l’Area Nord. Il costo previsto è di circa 200mila euro. Faremo tante cene”, ha concluso sorridendo Artioli. La prima sarà al Circolo di Budrione il 3 marzo.

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