Carpi si tinge di rosso: 6 omicidi negli ultimi due anni

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Carpi si tinge di rosso per l’ennesima volta. Rosso sangue. Negli ultimi due anni sono 6 gli omicidi che hanno macchiato la nostra città, lasciandoci tutti increduli e angosciati. Guido Caliti, 88 anni, viene trovato morto, col cranio fracassato, sul divano di casa in via Lucrezio il 12 febbraio 2010. Il Gip di Modena il 25 maggio 2011 ha giudicato colpevole con rito abbreviato la figlia Catia Caliti condannandola in primo grado a trent’anni di reclusione. Tra domenica 19 e lunedì 20 settembre 2010, nelle acque del Canale di Mezzo a Peschiera del Garda sono stati ritrovati i cadaveri dei carpigiani Enzo Bellarosa 75anni e Francesca Benetti, 76 anni, uccisi dal figlio 46enne Daniele Bellarosa. Dopo averli strangolati nel garage di casa in via Ragazzi del ‘99, li ha avvolti in cartoni e trasportati in auto fino a un punto del lago di Garda che conosceva, dove li ha gettati in acqua. Dopo l’udienza preliminare, il processo entrerà nel vivo il 21 febbraio 2012. Il 3 ottobre 2010, in via Bigi, a Novi di Modena, il pachistano 53enne Butt Ahmad Khan uccide – con l’aiuto del figlio 19enne Ahmad – la moglie Shahnaz Begum, 46 anni (rea di aver difeso la figlia che non accettava un matrimonio combinato) colpendola ripetutamente con un mattone e sfondandole la testa. Il 22 marzo 2011, in via Lama, Dario Solomita, 41 anni, uccide con 6 coltellate la consorte Giuseppa Caruso che aveva quattro anni in più di lui, nella cucina di casa, dopo l’ennesimo litigio, mentre la loro bambina dormiva nella stanza accanto. Secondo il perito nominato dal Gip di Modena, Solomita era affetto da un vizio parziale di mente. Il 19 giugno 2011, la 36enne carpigiana Barbara Cuppini, responsabile marketing Italia per il marchio del Cavallino, viene uccisa a coltellate dal fidanzato, Alessandro Persico, ingegnere 42enne, nella villetta di lui tra Ligorzano e Serramazzoni. Giovedì 8 dicembre 2011 Graziano Battocchio, agricoltore di 62 anni, è stato ucciso con due fucilate all’alba e senza un motivo apparente sull’uscio della porta di casa in via Grilli a Fossoli. E’ caccia all’omicida. A Carpi qualcosa è cambiato. Repentinamente. Dimentichiamo il passato. I sonni tranquilli. Una città sicura. Anche alla Corte dei Pio le donne vengono massacrate tra le mura domestiche da insospettabili mariti; madri e padri vengono uccisi da figli depressi e i pensionati vengono freddati sullo stipite della porta. E sullo sfondo, rapine e scippi continuano ad aumentare. Non è terrorismo, bensì consapevolezza. La Carpi di oggi non è più quella di ieri. Non è la coesione sociale a venir meno, bensì la sicurezza: quella reale.