Da Budapest a Istanbul in sella a una bicicletta

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Girovaghi innamorati della Spagna, dove vivono da anni, e della due ruote, il carpigiano Marco Magnani e il modenese Pier Paolo Leonardo stanno per coronare un sogno. Dopo mesi di pianificazione, sono infatti ai nastri partenza. Ad aspettarli circa 1.600 chilometri, da percorrere in bicicletta. Dopo Valencia – Modena e Modena – Budapest, i due si apprestano ad affrontare la terza frazione del loro giro del mondo a tappe.
*b*Marco, quando partirete per la terza tappa attorno al mondo da Budapest a Istanbul?+b+
“Il 14 ottobre voleremo su Budapest e, all’alba del 16 ottobre, domenica, partiremo per la prima tappa, in direzione Istanbul”.
*b*Quanti chilometri separano le due città?+b+
“Tra una città e l’altra ci sono 1.400 chilometri, anche se, percorsi in bici, sono sicuro ne faremo almeno 1.600”.
*b*In quanti giorni pensate di completare il percorso?+b+
“Abbiamo pianificato 14 tappe, con una media di 100-110 chilometri al giorno. Dedicheremo anche un paio di giorno al riposo nelle città principali che incontreremo nel nostro cammino, quali Belgrado, Sofia e, probabilmente, Novi Sad, dove interverremo in un evento organizzato dall’amministrazione locale in collaborazione con il Comune di Modena, città gemellata con Novi Sad. Pit stop che potrebbero comunque subire delle variazioni forzate: ci rimettiamo infatti alle condizioni climatiche che incontreremo”.
*b*Come vi siete preparati allimpresa?+b+
“Da diverse settimane ci stiamo preparando con lunghe uscite in bicicletta, misurandoci sia in percorsi in piano che con dei dislivelli, per abituare soprattutto il fondoschiena che è sempre la zona più sofferente…
Per quanto riguarda la parte organizzativa, abbiamo prenotato i voli assicurandoci di informare le compagnie sul fatto che trasporteremo un bagaglio speciale, ovvero la bicicletta, che deve essere smontata e imballata in un’apposita borsa. Inoltre ci stiamo informando sui vari cambi di moneta (poiché in nessuno dei quattro Paesi che attraverseremo, si utilizza l’euro) sui permessi burocratici, il clima, i dislivelli, e su tutto quel che è meglio sapere prima di partire, anche per ottimizzare il bagaglio”.
*b*In che cosa consiste il vostro “bagaglio a mano”? +b+
“Il bagaglio, che non dovrebbe mai superare i 15 chilogrammi, includerà 3-4 cambi tecnici per le ore spese in bicicletta, tutti gentilmente forniti da Asa Sport di Carpi, pochissimi vestiti per le ore di riposo, un minimo di set per l’igiene personale, casco, borraccia, guanti, ricambi per la bici (quali copertoni, camere d’aria, catena) kit tecnico per eventuali riparazioni, vestiti impermeabili, non più di un paio di scarpe, cartine, una telecamera, un gps, un piccolo pc per tenere aggiornato il diario di bordo sul web e sulle reti sociali e una dose spropositata di entusiasmo, voglia di scoprire e tanta, tanta passione”.
*b*Cosa vi aspettate da questo viaggio?+b+
“Le comodità in questo tipo di traversate sono optional da dimenticare. Chi ha visitato i paesi che attraverseremo ci ha però detto che la gente è disponibile e ospitale: vorremmo quindi provare l’esperienza di dormire qualche notte in case private, in cambio di qualche denaro. Potrebbe essere un modo per arricchire ulteriormente un viaggio che, già di per sè, si presenta appassionante”.
*b*Quali sono i vantaggi di viaggiare in sella alla due ruote? Insieme a voi si unirà qualcun altro?+b+
“Uno dei vantaggi che a me piace sempre ricordare è il fatto che, per tanti giorni di seguito, i nostri occhi ammireranno panorami diversi, minuto dopo minuto. Non si ripeterà mai la stessa immagine. Spostandosi in bicicletta si captano certe differenze nei luoghi, nelle persone, nella vegetazione, nei tipi di architettura che, prendendo un aereo, non si potrebbero mai apprezzare davvero. Ci aspettiamo anche che questo sia il trampolino di lancio per il nostro progetto di fare da guida ad altri viaggiatori in un futuro prossimo; esperienza che inizieremo a vivere già in questo tour, dal momento che una persona ha già confermato la sua presenza, la nostra amica veronese Alice. L’emozione più grande comunque è approdare finalmente al coronamento di un sogno: sta per iniziare il progetto che da parecchi mesi occupa le nostre giornate e, in questi casi, l’energia che ci anima sminuisce le difficoltà e fa aumentare, se ce ne fosse ancora bisogno, la voglia di partire e non fermarsi più”.

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