Donare: un gesto d’amore

0
462

Donare per ridare speranza a tante persone malate che hanno nel trapianto l’unica possibilità di guarigione. Lo sanno bene all’Ospedale di Carpi che da sempre ha mostrato una grande attenzione a questo tema e dove si è sviluppata una “cultura della donazione” che coinvolge in maniera trasversale molte unità operative e non solo i reparti che si occupano di pazienti in condizioni critiche. Negli ultimi due anni i dati relativi alla donazione sono lusinghieri: 175 donne hanno donato il sangue cordonale, 21 le donazioni di cornee, 10 quelle innestate, mentre gli ortopedici hanno trapiantato 45 segmenti ossei. “Il Ramazzini – spiega la dottoressa Teresa Pesi, direttore dell’Ospedale – da sempre stato connotato da un’intensa attività di donazione multiorgano, con l’apertura dell’Ospedale di Baggiovara, ha visto calare i suoi numeri. Per tale motivo abbiamo deciso di dedicarci a un altro capitolo, quello della donazione dei tessuti e delle cornee, grazie alla stretta collaborazione di Aido e la vicinanza e la confidenza nel trattare i famigliari dei pazienti, può raccogliere consensi in vista della donazione. “A Carpi – sottolinea la dottoressa Roberta Foppoli, Coordinatrice locale per le donazioni – vengono eseguiti ogni anno oltre 150 interventi di protesi totale d’anca e di endoprotesi, e le epifisi femorali, ovvero le estremità del femore, idonee possono essere recuperate da donatore vivente e inviate alla Banca del Tessuto Muscoloscheletrico presso l’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna, affinché l’osso non venga perduto ma sia riutilizzato.
Ciò si è potuto realizzare da quando, grazie alla generosità di Aido e dell’azienda Liu Jo, è stato messo a disposizione un frigorifero Osteoteca che consente un’adeguata conservazione dell’osso prelevato, alla temperatura di meno 80 gradi, fino al suo conferimento alla Banca”. Il trapianto di tessuto muscoloscheletrico è fondamentale per il successo della moderna chirurgia ortopedica, maxillo facciale, orale e plastica in quanto gravi ed estese perdite di sostanza ossea possono essere colmate utilizzando innesti di tessuto osseo, da solo o in associazione con mezzi di sintesi e protesi, fino alla sostituzione di interi segmenti ossei o osteoarticolari. “I frammenti ossei che vengono donati – continua Eugenio Rossi, direttore dell’Unità Operativa di Ortopedia – sono preziosi come l’acqua: costano poco, ma sono unici e insostituibili. Nessun prodotto farmaceutico in commercio, per quanto evoluto, ha il valore di un tessuto osseo umano”.
L’innesto di cornee rappresenta una pratica terapeutica ormai consolidata e risolutiva che consente il trattamento di gravi patologie che compromettono gravemente la funzionalità visiva. Nel 2000, in Emilia Romagna è stato inaugurato un Centro di Riferimento per l’analisi e la conservazione delle cornee con sede presso l’Ospedale Maggiore di Bologna, preposto alla distribuzione di tessuti raccolti in ambito regionale secondo criteri equi, certificandone l’idoneità biologica e la sicurezza. “Alcuni famigliari consentono l’espianto di tutti gli organi, – commenta Amos Bertolino, direttore dell’Unità operativa di Oculistica – tranne le cornee. Dicono che gli occhi siano lo specchio dell’anima, forse è questo che crea qualche reticenza nel donare i lembi corneali. Ed è proprio per far fronte a tali “resistenze” che occorre continuare a sensibilizzare la cittadinanza e a favorire una vera e propria cultura della donazione”. Nel 2009 gli accertamenti di morte encefalica all’interno dell’ospedale di Carpi sono stati 6, non c’è stata alcuna opposizione alla richiesta di donazione: 5 i donatori multiorgano e 1 donatore di sole cornee. Quest’anno invece sono stati eseguiti 5 accertamenti di morte encefalica: 2 opposizioni alla richiesta di donazione, un’inidoneità alla donazione, due fegati donati. “Numeri apparentemente piccoli, ma sintomatici di un buon lavoro di squadra, – sottolinea la dottoressa Elisabetta Bertellini, direttore dell’Unità operativa di Anestesia e Rianimazione – che si spiegano con l’esiguità dei potenziali pazienti candidati alla donazione della nostra terapia intensiva. A ciò si aggiungono poi tutti coloro che, per motivi religiosi, (ndr il corpo deve restare integro anche post mortem) rifiutano la donazione”. Un atto d’amore quello dell’espianto degli organi. Un gesto foriero di vita e speranza per tanti malati sul quale occorre lavorare ancora molto. Sono circa 4mila gli iscritti ad Aido Carpi che, come spiega il suo presidente Eugenio Davolio, è un vero e proprio “movimento culturale”. Un movimento che, giorno dopo giorno, si sforza di “fare cultura, di sensibilizzare la gente sulla carenza di organi in Italia e sulle conseguenze che ciò può comportare per i malati”.
Jessica Bianchi

I numeri del Ramazzini
Presso l’Unità Operativa di Ostetricia e Ginecologia l’attività di donazione di sangue cordonale, dal quale vengono isolate le cellule staminali usate nei trapianti midollari per la cura, tra l’altro, di leucemie e linfomi, ha consentito nel 2009 a 111 donne di donare il sangue cordonale al momento del parto (sono 64 nel 2010). Nel 2009 ci sono state 13 donazioni di cornee (9 nel 2010), grazie soprattutto all’impegno del “Gruppo Tecnico Donazione di Cornee”. Gli innesti di cornee effettuati dai chirurghi oculisti sono stati 6 (4 nel 2010). Nel 2009 i chirurghi ortopedici hanno innestato 26 segmenti ossei (19 nel 2010). Da quando, il 17 settembre scorso, è iniziata l’attività di prelievo di epifisi femorali a tutt’oggi, sono state prelevate 10 epifisi femorali, 9 delle quali sono state inviate con successo alla Banca dell’Osso presso l’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna, mentre una è stata conservata presso l’Osteoteca dell’Ospedale in attesa di essere conferita.