Il filare di querce di via Stradello Fassi rischia grosso: “faremo di tutto per salvare questi esemplari”

“Durante il sopralluogo, i tecnici della Regione - spiega l’assessore al patrimonio verde del Comune di Carpi, Andrea Artioli - hanno rilevato la presenza di cavità, funghi e di alcuni grossi rami secchi; branche che, spesso, quando vengono tagliate, compromettono la stabilità dell’intera pianta. Criticità che necessitano di essere approfondite e, pertanto, abbiamo incaricato una ditta specializzata affinché esegua delle verifiche visive e strumentali per capire come muoverci e affrontare il problema”.

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Svettano da oltre mezzo secolo su via Stradello Fassi, a Fossoli. Monumenti verdi di straordinaria bellezza e maestosità, queste querce stanno però rischiando grosso. I 14 esemplari tutelati, che formano un suggestivo filare, tra i pochi superstiti nelle nostre campagne ormai deserte di alberi ad alto fusto, sono stati al centro di una verifica da parte dei tecnici della Regione Emilia Romagna dopo il nubifragio che ha colpito nei giorni scorsi anche la nostra città. “Durante il sopralluogo – spiega l’assessore al patrimonio verde del Comune di Carpi, Andrea Artioli – i tecnici hanno rilevato in alcune querce la presenza di cavità, funghi e di alcuni grossi rami secchi; branche che, spesso, quando vengono tagliate, compromettono la stabilità dell’intera pianta. Criticità che necessitano di essere approfondite e, pertanto, abbiamo incaricato una ditta specializzata affinché esegua delle verifiche visive e strumentali su 12 esemplari, poiché due non presentano alcun problema”.

In molti sono col fiato sospeso in attesa di conoscere l’esito di tali perizie: “il mio auspicio – conclude l’assessore Artioli – è quello di poter curare questi bellissimi esemplari senza dover ricorrere alle maniere forti. Lo spero davvero con tutto il cuore perché prima di annullare con un sol gesto ciò che la natura ha  costruito in tanti anni occorre tentare tutte le strade possibili senza però dimenticare che una delle nostre priorità resta la salvaguardia dell’incolumità delle persone”. Nel caso si dovesse procedere con l’abbattimento, Artioli assicura che verrà fatto nei “tempi consoni, tra ottobre a marzo, quando gli uccelli non nidificano. E che per tentare di sostituire una quercia di queste dimensioni non metteremo certo a dimora delle piantine di 20 centimetri bensì degli esemplari di almeno quattro metri…”.

Jessica Bianchi 

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