Scuole all’aperto, didattica innovativa, nuovi spazi di apprendimento, comunità educante. Attorno alla scuola del post-covid si rincorrono temi ed esperienze che, rompendo il tradizionale schema che vedeva l’aula al centro della didattica, cercano di trovare soluzioni al passo con i tempi e, al contempo, di mostrare buone pratiche già in essere per un nuovo modo di fare scuola.
L’Istituto Comprensivo Carpi Nord ha individuato nel Progetto “scuola all’aperto” un percorso da intraprendere per innovare la proposta dell’offerta formativa sul territorio della frazione di Budrione come modello educativo che vede l’educazione all’aperto come riscoperta del contatto quotidiano e del legame duraturo con natura e ambiente.
“La scuola che vogliamo per i nostri bambini è una scuola che costruisce la sua innovazione didattica a partire dal riconoscimento del fuori come ricchezza e stimolo- ha spiegato la dirigenza scolastica- che individua nei principi di sostenibilità uno dei suoi punti di forza, potenziando competenze base per il cittadino del futuro”.
In cosa consiste la didattica all’aperto?
“La didattica all’aperto offre uno sguardo capace di considerare tutto ciò che sta fuori dai nostri spazi abituali come un insieme di vere e proprie occasioni di apprendimento.
La conoscenza non può prescindere dall’esperienza diretta nei giardini delle scuole, negli spazi verdi della frazione, nei prati e lungo i corsi d’acqua dove i bambini riscoprono tempi e ritmi lenti, motivati, curiosi e concentrati nella pluralità di stimoli che la frequentazione degli ambienti naturali è in grado di offrire anche in ambito disciplinare per dare senso e valore ai percorsi di conoscenza.
Indagare il territorio prossimo alla scuola per individuare contesti ricchi e complessi, in cui fare scuola all’aperto e sperimentare un approccio didattico differente, ci pone nella condizione di riflettere sulle potenzialità del rapporto tra bambini e natura”.
Che cos’è la rete nazionale “scuole all’aperto”?
“La rete nazionale ‘scuole all’aperto’ è nata a Bologna nel 2016 con lo scopo di valorizzare e promuovere una prospettiva ecosistemica ed un curricolo formativo “ecologico” attraverso la riscoperta di opportunità d’apprendimento mediate dalla ricerca. Un’esperienza per promuovere lo sviluppo integrato di processi creativi, cooperativi, inclusivi e responsabili, oltre a favorire sani stili di vita”.
Chiara Sorrentino