A Carpi cambia il modo di far la spesa, arriva l’emporio partecipativo

Il 23 giugno aprirà a Carpi il primo emporio partecipativo CinquePani, in via Cattani, la cui gestione è affidata alla Fondazione Odoardo e Maria Focherini. Una vera e propria attività commerciale i cui utili sono destinati a essere convertiti in schede preparate o in percentuali di sconto per le famiglie o le persone in difficoltà identificati dai Centri di ascolto o dai Servizi Sociali

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E’ ormai tutto pronto e il 23 giugno aprirà a Carpi il primo emporio partecipativo CinquePani, in via Cattani, la cui gestione è affidata alla Fondazione Odoardo e Maria Focherini. Una realtà innovativa che potrebbe cambiare radicalmente il modo di concepire la spesa di ciascuno di noi.

“Il principale obiettivo dell’emporio partecipativo – ha spiegato suor Maria Bottura, direttrice della Caritas – è quello di sensibilizzare la comunità attorno al tema della solidarietà e si differenzia da un emporio solidale in quanto è una vera e propria attività commerciale i cui utili sono destinati ad essere convertiti in schede preparate o in percentuali di sconto per le famiglie o le persone identificate dai centri di ascolto o dai Servizi Sociali. Questa formula vuole promuovere la partecipazione a tutti i livelli: la comunità è chiamata a dare il proprio contribuito in termini di volontariato e attraverso la scelta di farvi una spesa regolare; le persone assistite sono chiamate a un percorso di crescita e i produttori locali sono coinvolti in un’ottica di sostegno reciproco”. 

”. Un luogo che assicura dignità a tutti anche ai cosiddetti nuovi poveri messi in difficoltà dalla deflagrazione della pandemia, come ha sottolineato l’assessore alle politiche sociali del Comune di Carpi, Tamara Calzolari: “dopo lo scoppio dell’emergenza Covid abbiamo pensato che fosse necessario iniziare un percorso partecipativo di coprogettazione. E, insieme al mondo della cooperazione sociale e delle associazioni di volontariato, abbiamo individuato e condiviso tre obiettivi: l’allargamento del progetto di recupero alimentare Carpi non spreca a tutti i territori dell’Unione delle Terre d’Argine con la creazione di un emporio solidale, la messa a disposizione non solo di beni ma anche di prestazione di servizi alle famiglie in difficoltà e, infine, la nascita di un emporio partecipativo. Oggi portiamo a casa il primo gol. CinquePani sarà un luogo in cui chiunque entra dovrà fare la propria parte: chi ha la possibilità di comprare contribuisce al sostentamento dell’attività e chi ha necessità viene assistito con pari dignità. Tutti entrano infatti dalla stessa porta”. Uno strumento innovativo e potente che il Comune di Carpi sostiene con una quota importante così come la Fondazione Cassa di Risparmio, “per la qualità progettuale intrinseca e il contenuto di innovazione di questa esperienza per il territorio, per la credibilità del soggetto proponente ovvero Caritas, da sempre in prima linea nel contrastare la povertà e poiché è un esempio concreto di economia e sussidiarietà circolari”, ha aggiunto il segretario generale Enrico Bonasi. In occasione della presentazione dell’Emporio CinquePani è intervenuto anche il professor Stefano Zamagni, noto economista nonché presidente della Pontificia Accademia per le Scienze Sociali. Zamagni ha sottolineato come “passare dalla solidarietà alla fraternità, due termini da non confondere, non sia facile ma rappresenti la scelta giusta. La solidarietà – ha proseguito – è unidirezionale e generalizzata, la fraternità al contrario è bidirezionale, presuppone un aiuto nell’ambito di una relazione. 

Una società solo solidale entra in crisi poiché distingue chi ha, da chi non ha. Senza il principio di reciprocità non andremo da nessuna parte”. 

Il bene, secondo il professor “va fatto bene. Alle persone meno abbienti non possiamo negare quella possibilità di scelta, di cibo e dintorni, assicurata a chi ha maggiori possibilità. Da sempre mi oppongo alle sporte alimentare uguali per tutti che trovo offensive e lesive della dignità delle persone. Perché se sono povero non posso scegliere? Ecco perché l’emporio partecipativo è vincente: chi entra non è discriminato e sceglie ciò che vuole. Mai violare la dignità e cedere al buonismo”.

Il sostegno di Zamagni è stato incondizionato e si è concluso con una esplicita raccomandazione: “fatelo conoscere anche fuori dalla vostra città”. 

Jessica Bianchi 

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