“Cervello in fuga? Sì, ma il mio cuore batte sempre per l’Italia”

Sede di numerose multinazionali, dall'atmosfera accogliente e cosmopolita, Dublino è la capitale europea dove la carpigiana Gisella Giberti ha deciso di trasferirsi in pianta stabile 13 anni fa, lavorando prima per eBay e poi per il colosso Facebook.

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Gisella Giberti

Era il 2008 quando Gisella Giberti, carpigiana classe 1983 laureata in Scienze Giuridiche, partì alla volta di Dublino con l’intento di restarvi “solo due mesi” per perfezionare la lingua. Ma poi le si è spalancato un enorme ventaglio di possibilità di lavoro e ha deciso di non lasciarsele sfuggire, perché Dublino non è solo la città allegra e accogliente sede della fabbrica di birra Guinness, ma è anche il paradiso di numerose multinazionali del web e non solo, come Google, Facebook, Linkedin, eBay, Airbnb e Ryanair solo per citarne alcune.

Di cosa ti occupi a Dublino? Pensi che avresti potuto costruirti una carriera paragonabile in Italia?

“Lavoro come Product Policy Manager per l’e-commerce di Facebook dove mi occupo delle regole che governano quello ciò si può comprare e vendere sulle principali piattaforme e applicazioni di vendita di proprietà di Facebook come Instagram Shopping, Whatsapp Business, Facebook Shops e Marketplace. Quest’ultima è probabilmente la funzionalità di vendita interna a Facebook più conosciuta e utilizzata. E’ un lavoro molto impegnativo ma allo stesso tempo molto stimolante e gratificante. L’Italia è un paese meraviglioso con delle potenzialità immense in tantissimi settori, ma al momento non credo offra le stesse opportunità di crescita che l’Irlanda mi ha offerto e sta continuando a offrirmi. Ciò che apprezzo di più del mondo del lavoro in Irlanda è il sistema basato su principi meritocratici efficaci e trasparenti, che riconoscono e premiano le capacità e i valori aggiunti che ogni individuo possiede”. 

Come è cambiata la tua vita da quando è iniziata la pandemia?

“E’ come se l’avessi vissuta due volte: prima a distanza, seguendo l’incalzare delle drammatiche notizie che arrivavano dall’Italia, e poi da vicino qualche settimana dopo. Qui il lockdown è iniziato in occasione di San Patrizio, la più importante festa nazionale dove solitamente tutta l’isola si anima con festeggiamenti, parate e tantissimo divertimento. La mia vita è cambiata molto, come credo per tutti. Ho speso e sto spendendo molto tempo in casa anche se non ho perso nessun giorno di lavoro grazie allo smart working. Mi mancano le cene con gli amici, l’atmosfera nei pub, i concerti, lo shopping nei negozi e tutte le cose che prima davo per scontate. La lontananza dalla famiglia rimane l’aspetto più difficile del vivere all’estero, reso ancora più duro dalla pandemia. Fortuna che esiste la tecnologia: in questo momento è davvero di grande aiuto! Nonostante voli cancellati, certificazioni e tamponi, sono riuscita a tornare in Italia e passare un po’ di tempo con la mia famiglia”.

Hai già ricevuto il vaccino anti-Covid? 

“Non ancora. Anche in Irlanda vige un piano che prevede la vaccinazione per fasce d’età e categorie più a rischio. Le previsioni sono di vaccinare tutta la popolazione entro l’estate, anche se molto dipende dalla disponibilità delle dosi, proprio come per l’Italia”.

Dopo 13 anni a Dublino ti senti più irlandese o italiana? 

“Sono e continuerò a sentirmi italiana. Amo l’Irlanda per i suoi paesaggi e la genuinità dei suoi abitanti, e amo Dublino per l’apertura e la curiosità nei confronti di culture diverse, e la miriade di opportunità che offre. Poi trovo che la sua dimensione sia perfetta: né troppo grande e dispersiva, né troppo piccola. Soprattutto mi trovo bene in questa terra proprio perché mi ha permesso di mantenere la mia cultura e la mia identità che qui sono considerate un valore aggiunto”. 

In futuro vorresti tornare in Italia?

“Quanto al futuro è difficile fare previsioni. La pandemia sta ridisegnando i bisogni e le priorità delle persone. Per ora sto bene qui in Irlanda, ma prenderei certamente in considerazione la possibilità di svolgere il mio attuale lavoro dall’Italia se un domani mi si presentasse l’occasione”.

Chiara Sorrentino