Il giro delle bontà: anello da Marano a Guiglia passando da Casona e Rocchetta

Per il quarto Sentiero Minimo, rubrica a cura di Bruno Pullin, si torna nella Valle del Panaro.

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Per il quarto Sentiero Minimo ritorniamo nella Valle del Panaro. Arriviamo a Marano al campo di calcio  vicino al Parco Fluviale, appena fuori l’abitato. Mi raccomando: partite con uno zaino grande perché oggi ci sono varie interessanti occasioni per fare buone provviste. Partiamo! Di fianco al campo troviamo il Percorso Sole che costeggia il Panaro. Il tratto che faremo coincide con la Romea Nonantolana. Giungiamo al ponte di Casona che attraversiamo proseguendo sino al bivio. Teniamo la sinistra per Rocchetta e Guiglia, anche perché a destra… ci siamo già andati nel primo percorso verso i Sassi.

Seguiamo la strada, tralasciando una indicazione di sentiero che troviamo al primo tornante. Il traffico è molto limitato e non crea problemi. Con alcuni tratti decisamente ripidi, pur se brevi, arriviamo a Rocchetta. Meritiamo una pausa sulle panchine di fianco alla chiesa che ci consentono di ammirare gran parte della valle del Panaro, sino al Cimone, nonostante una fitta siepe di bosso che “da tanta parte il guardo esclude”. Notiamo anche la graziosa casupola che probabilmente, per ironia del gruppo culturale locale, è stata battezzata come un albergo. Proseguiamo in direzione di Guiglia restando sempre su via Rocchetta. Noteremo che c’è una fontana nella piazzetta del paese dove rifornirsi ma, soprattutto, poco oltre, troviamo una notevole birreria artigianale (The white dog) dove si può fare provvista di altre sopraffine tipologie di liquidi…

Superata la birreria dove dovremo evitare eccessivi assaggi, dopo alcune centinaia di metri vediamo sulla sinistra le indicazioni del sentiero per Guiglia. Seguiamo le abbondanti indicazioni e con il sentiero subito tornato carrareccia e poi strada (Via Garibaldi / Via Monteolo), giungiamo in prossimità del portale di ingresso al centro. Da lì alla famosa piazza con la terrazza, che fa di Guiglia il “balcone dell’Emilia”, mancano davvero pochi passi. Una sosta gastronomica è pressoché obbligatoria nel paese che vanta la primogenitura del borlengo. Purtroppo a pranzo non sempre sono all’opera i “soli” sui quali si preparano i borlenghi. Potremo trovare comunque qualche buon piatto da Sbrigati oppure alla Lanterna in centro, oppure appena fuori alla Ciusera o da Michelangelo.

Una ulteriore sosta per riempire lo zaino la possiamo anche fare in uno dei due forni: Lambertini in centro verso il castello o Stefanini all’ingresso del paese dalla strada provinciale. Focacce semplici e “condite”, strie, crescenti, tortelli di Guiglia e moltissime torte, tra le quali suggerisco quella con amaretti e cioccolato e quella con le tagliatelle. Una deviazione di circa un chilometro ve la suggeriamo per fare per qualche altro acquisto: siamo probabilmente già belli carichi ma merita di essere segnalata l’azienda agricola vinicola Terraquilia con i suoi vini ultra-biologici, anzi prodotti con metodo ancestrale.

Dopo le libagioni ci starebbe una visita al castello: se siamo fortunati di trovarlo aperto potremo vedere le sue sale, usate nel dopoguerra per un breve periodo anche come casinò. La vista dalla torre è impagabile. Credo che in una giornata serena si possa vedere la pianura padana da Milano a Venezia. Se non potremo visitare il castello (sentire nel caso la Proloco per le date di apertura con le visite guidate) possiamo gustarci il panorama da una panchina in piazzetta.

Ci tocca pensare al ritorno che può essere fatto prendendo via Voltone, in prossimità del Castello. Si scende su via Aldo Moro e poco dopo si vede a destra un sentiero che ci porta sulla sottostante e parallela via Bertoni, giunti alla quale proseguendo verso sinistra e poi sempre seguendo la strada in discesa, tra prati, pascoli e boschi giungiamo ad un incrocio a “T” su via Castiglione. Andremo a destra e sempre seguendo la strada, ora a mezzacosta, si giunge prima alla via per Marano, poi, superato il Rio Castiglione, alla SP 94. Teniamo la sinistra, e facendo attenzione al traffico, superiamo il ponte sul Panaro (pedonale a destra). Poco dopo attraversiamo nuovamente la strada e sulla sinistra vediamo il sentiero che ci porterà al parcheggio attraverso il parco fluviale, da preferire alla strada assai trafficata. 

La birra che avremo preso si sarà a questo punto scaldata ma in circa 50 minuti, contando sull’autostrada, saremo a casa dove potremo metterla in frigorifero per degustala degnamente, insieme a qualche bella fetta di torta. Credo che, come è capitato a me, questo sarà un giro che verrà rifatto altre volte.

INFORMAZIONI

Località: Comune di Guiglia (MO)

Partenza da: Marano sul Panaro (parcheggio al Parco fluviale)

Percorso: ad anello. Da Marano a Rocchetta 8 km con dislivello +300 m; 70% su sterrato e 30% su strada; da Rocchetta a Guiglia e poi Marano 11 km con dislivello di +50 -350m; 70% su sterrato e 30% su strada

Durata: circa 6 ore, oltre le eventuali pause

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