Salviamo gli orsi, la nuova sfida del Pettirosso

Un’area dove ricoverare e prendersi cura di orsi bruni selvatici, soprattutto cuccioli, feriti o in difficoltà e di animali ridotti in cattività e maltrattati è il nuovo progetto di recupero a cui sta lavorando il Centro fauna selvatica Il Pettirosso di via Nonantolana con l’obiettivo di reinserire, quando possibile, gli orsi nel loro ambiente naturale.

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Un’area dove ricoverare e prendersi cura di orsi bruni selvatici, soprattutto cuccioli, feriti o in difficoltà e di animali ridotti in cattività e maltrattati è il nuovo progetto di recupero a cui sta lavorando il Centro fauna selvatica Il Pettirosso di via Nonantolana con l’obiettivo di reinserire, quando possibile, gli orsi nel loro ambiente naturale.

Il progetto sarà presentato nelle prossime settimane agli enti nazionali competenti per i necessari pareri e autorizzazioni. Qualora venga autorizzato, il Comune di Modena, con una delibera di Giunta approvata nei giorni scorsi, ha assicurato la disponibilità di un’area di circa 14 mila metri quadrati, con ingresso da via Caruso, a ridosso di quella già occupata dal Centro, dove realizzare il centro di recupero per gli orsi bruni.

“Il progetto – spiega Piero Milani, responsabile del Pettirosso – risponde all’esigenza espressa da diverse associazioni di tutela della fauna, come la Lav, di fornire cure e assistenza agli orsi bruni, razza autoctona europea, feriti provenienti da ambienti liberi, ma soprattutto agli animali provenienti da progetti di recupero in nazioni dell’est europeo dove vengono utilizzati come attrazioni nelle fiere, legati alla catena e rinchiusi in gabbie dove non hanno possibilità di muoversi. Nel centro, gli orsi, fino a un massimo di tre o quattro, avrebbero la possibilità di recuperare il movimento in un’area grande, dove si trovano anche dei boschi”. L’area dedicata al recupero degli orsi sarà videosorvegliata all’interno e dotata di una doppia recinzione alta tre metri, con la sommità rivolta all’interno come antiscavalco. Una volta rimessi in salute gli animali, si valuterà caso per caso, la reintroduzione nel loro ambiente naturale quando possibile.

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