Entro gennaio 2021 verrà aggiornato l’Acceleratore Lineare della Radioterapia di Carpi grazie all’impegno significativo di Azienda Usl e Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena e di Amo – Associazione Malati Oncologici di Carpi che ha dato un importantissimo supporto al progetto, fin dal suo inizio e con un contributo economico dilazionato su 3 anni.
L’aggiornamento dell’acceleratore lineare consentirà di eseguire trattamenti più precisi e sicuri. Da inizio febbraio saranno possibili quasi tutti i trattamenti radioterapici, rinforzando ulteriormente la radioterapia in Provincia.
“Questo dono – commenta il professor Frank Lohr, direttore della Radioterapia – giunto a Natale di un anno difficile ha un significato a mio avviso ancora più forte. A mio nome e di tutta la equipe che dirigo auguro a tutti, “nei limiti del possibile”, buone e tranquille feste. Da più di un secolo, la Radioterapia ricopre un ruolo importante nel trattamento oncologico. Insieme alla Chirurgia, infatti, assicura un massimo controllo locale della maggior parte delle malattie oncologiche, sia in pazienti con una malattia localmente limitata ma anche in pazienti dove la malattia si trova anche a distanza. L’evoluzione tecnologica in questa materia ha un respiro decennale e ha lo scopo di assicurarci un controllo sempre più efficacie della malattia grazie alla sinergia tra cure radioterapiche, chirurgia e nuovi farmaci. Questo miglioramento richiede interventi locali per controllare manifestazioni di malattia che dall’inizio della terapia non rispondono o non rispondono più a tali farmaci dopo un periodo iniziale. Più che mai, questi interventi devono quindi essere sia efficaci, sia di minima invasività”
“L’upgrade dell’acceleratore lineare di Carpi – commenta l’ingegner Marco Martignon del Servizio Unico Ingegneria Clinica – consente di allineare l’apparecchiatura in uso ai più recenti standard tecnologici presenti sul mercato mediante l’utilizzo di tecniche avanzate come VMAT, IGRT, Radiochirurgia e l’implementazione di CBCT (Cone Beam CT) negli approcci più complessi per ridurre gli effetti collaterali, come per esempio quelli cardiaci nel trattamento del cancro della mammella, dove sistemi computerizzati che controllano il respiro (Surface Tracking) delle pazienti riescono a minimizzare l’esposizione cardiaca. L’acceleratore così aggiornato consentirà inoltre l’intercambiabilità delle altre tecnologie in uso presso Ospedale Policlinico di Modena grazie anche alla possibilità di uniformare e distribuire i piani di trattamento data dal rinnovato TPS (Treatment Planning System) di recente implementazione da parte dell’Azienda Ospedaliero Universitaria”.
La Radioterapia Oncologica può contare su 5 acceleratori lineari (4 a Modena e 1 a Carpi) e serve l’intera provincia. Oggi, la Radioterapia Oncologica esegue circa 2000 trattamenti all’anno, e 200-300 prestazioni individuali al giorno, di questi circa il 20% viene svolto a Carpi.
“Oggi il tumore si combatte utilizzando in modo coordinato le tre armi principali che abbiamo: Chirurgia, Radioterapia, Farmaci. La ricerca è andata avanti in tutti e tre i settori, oggi abbiamo famaci sempre più personalizzati e che mirano al bersaglio che guida il tumore nella sua crescita. Così come la Radioterapia ha creato strumenti di altissima precisone che colpiscono il target, risparmiando al massimo i tessuti sani, quindi anche qui terapia personalizzata. Associare i due trattamenti, insieme alla chirurgia, in molte patologie tumorali è diventato il gold standard. Grazie all’aggiornamento dell’acceleratore di Carpi, merito delle due Aziende Sanitarie a cui si è aggiunto il contributo di AMO Carpi – commenta il dottor Fabrizio Artioli Direttore U.O. Medicina Oncologica Area Nord – sarà possibile trattare al meglio, in modo coordinato e in tempi ottimali i nostri pazienti, per risultati sempre migliori e una attenzione particolare alla Qualità di Vita. Grazie di cuore a tutti quelli che hanno consentito di fare l’impresa”.