Otto storie vere del nostro territorio

Il primo Quaderno del Gruppo Storico Carpi-Novi è disponibile nelle librerie di Carpi e in alcune edicole del territorio. Se la storia è maestra di vita, quando è ben raccontata è anche divertente.

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E’ stato dato alle stampe il primo Quaderno del Gruppo Storico Carpi-Novi, dedicato alla storia locale del territorio e curato dall’associazione Gruppo Storico Carpi-Novi. Si tratta di una pubblicazione che contiene ricerche e analisi storiche condotte da appassionati delle vicende del nostro passato. “Questi Quaderni, di cui abbiamo tra le mani il primo numero, sembrano intenzionati – scrive nell’introduzione Giorgio Montecchi, già professore di Bibliografia e Biblioteconomia presso la Facoltà di Lettere dell’Università Statale di Milano – ad avviare un dialogo con l’intera comunità di cittadini per conversare, sotto il segno della storia, di impegno civile e di valori condivisi da far transitare dal passato verso il futuro che incombe in silenziosa attesa davanti a noi”. Otto i contributi che spaziano dall’antichità fino alla seconda guerra mondiale: L’enigma delle iscrizioni gemelle; Testimonianze della presenza longobarda nell’area di confine fra i territori di Rolo, Fabbrico e Carpi; Donne dell’Università ebraica di Carpi; Rovereto: comunità e feudatari 1651-1796; Le opere e i giorni nelle campagne del carpigiano; Lady Hambletonian, tra amore e cavalli. Una storia novese; Cento anni fa nasceva il Fascio carpigiano; Internati civili a Novi di Modena 1943-45.

Dalla leggerezza del ritratto di Egle Fanelli, la prima grande allevatrice italiana di trottatori con la sua scuderia di Novi di Modena, regalo del barone Roggieri al dramma degli internati civili jugoslavi, in maggioranza donne e bambini, arrivati a Novi nell’estate del 1942; dal rompicapo delle tre iscrizioni romane dal testo identico fino alla carrellata sulle donne della Comunità ebraica di Carpi, “si ha l’impressione – scrive il professor Montecchi – di aver passato il proprio tempo non immersi in una pesante lettura ma in una cordiale conversazione tra amici, in cui si discorre delle cose passate con la mente e lo sguardo rivolti costantemente, al presente e al futuro delle nostre comunità e dei loro impegni civili”.

Sara Gelli

 

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