Animali protagonisti in famiglia e sui Social

Ecco a voi Thor, lo splendido esemplare di Weimaraner dagli occhi di ghiaccio.

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Il primo piano di Thor campeggia elegante nella foto del profilo Facebook del consulente d’impresa carpigiano Mauro che, da quando l’ha adottato, l’ha reso protagonista della sua vita privata e social. Thor è uno splendido esemplare di Weimaraner maschio di cinque anni, una prestigiosa razza canina di origine tedesca in origine selezionata per la caccia, tanto da conquistarsi il nome di “cane delle foreste”, ma anche di “fantasma grigio” per una leggenda risalente alla Seconda Guerra Mondiale e dell’aspetto leggiadro e argenteo.

“Ho appeso il suo ritratto accanto a quello dei miei tre figli” racconta Mauro, andato in Toscana per trovarlo e portarlo nella sua famiglia quando era ancora un cucciolo.

Thor è stato ritratto in numerose foto che ne esaltano la bellezza: corpo snello e muscoloso, sguardo intenso, pelo raso e lucente, ma è stato anche raffigurato in un caratteristico dipinto che lo propone in versione nobile secondo un’usanza tipicamente anglosassone, e che è stato fatto realizzare dal fidanzato gallese di una delle sue figlie.

Che sentimento la lega a Thor?

“E’ a tutti gli effetti un quarto figlio. Vive a stretto contatto con noi e in particolare con me. Viviamo in simbiosi: mi segue ovunque e riconosce i miei stati d’animo, ma è molto sensibile e protettivo con tutti i membri della famiglia, e noi con lui. Le sue esigenze sono al primo posto. Quando programmiamo le vacanze cerchiamo sempre la soluzione migliore anche per lui e la mia giornata è organizzata secondo le sue necessità. Pur essendo un cane amante del calore familiare e delle coccole, è innata nella sua razza e nella sua indole la necessità di stare molto all’aria aperta, di correre ed esplorare. Pertanto, da quando era un cucciolo, abbiamo instaurato l’abitudine di andare a fare una passeggiata in campagna ogni mattina. Lui annusa, cerca e stana piccoli animali, scorrazza e si diverte e io lo lascio libero di perlustrare pur tenendolo sempre d’occhio a distanza. Un giorno, quando aveva circa 8/9 mesi, l’ho perso di vista un attimo e ho provato un profondo senso di angoscia. Ho iniziato a cercarlo dappertutto senza sosta, finché sono tornato dove avevo parcheggiato la macchina e lui se ne stava lì seduto ad aspettarmi come se niente fosse. Ho tirato un enorme sospiro di sollievo e ho sorriso. E’ un animale di un’intelligenza e di una fedeltà uniche. Come si fa a non amarlo?”.

Chiara Sorrentino