Figli in quarantena e genitori a casa: c’è la circolare dell’Inps

Il lavoratore che si può astenere, sia questi un dipendente del settore privato o pubblico, dev’essere convivente con il minore. La misura è retroattiva.

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E’ finalmente arrivata la circolare Inps che fornisce le istruzioni per i genitori che dovranno assentarsi dal lavoro perché hanno i figli in quarantena.
“Il congedo per quarantena scolastica – spiega Simona Derosa dell’Inps – da non confondere con le altre forme di congedo comunque previste, interviene quando c’è un provvedimento dell’Ausl territorialmente competente che dispone la quarantena di un minore di anni 14. Il lavoratore che si può astenere, sia questi un dipendente del settore privato o pubblico, dev’essere convivente con il minore. Il periodo che può essere richiesto coincide ovviamente con il periodo di quarantena previsto dall’Ausl; possono essere anche più di uno ma contenuti nell’arco temporale dal 9 settembre – data di entrata in vigore del decreto – al 31 dicembre 2020. In caso siano presenti due genitori dipendenti conviventi col minore, il congedo può essere richiesto in maniera alternata, anche a giorni”.

Di che tipo di indennità si tratta?

“Si tratta di un congedo indennizzato, quindi si percepisce il 50% della retribuzione spettante.
Ci sono poi tutta una serie di incompatibilità. In particolare il genitore non potrà godere del congedo parentale per quarantena scolastica dei figli in caso di assenza da lavoro dell’altro genitore per smart working, congedo parentale per lo stesso figlio, se l’altro genitore è disoccupato o se fruisce di un ammortizzatore come la cassa integrazione. E’ invece compatibile se l’altro genitore si trova in malattia, maternità/paternità, ha preso ferie, è in aspettativa non retribuita, è un soggetto fragile o fruisce degli istituti della legge 104”.

I lavoratori autonomi sono esclusi da questo tipo di congedo?

“Sì, così come chi fruisce della gestione separata. Lo possono ottenere solo i dipendenti, privati e pubblici, con la differenza che i privati devono presentare domanda all’Inps – per via telematica o tramite i servizi di patronato – mentre i pubblici faranno riferimento all’amministrazione di appartenenza”.

La scuola è iniziata da tempo: per chi ha già dovuto assentarsi dal lavoro per stare a casa col proprio figlio questa misura è retroattiva?

“Certo. Il decreto è entrato in vigore il 9 settembre, quindi si può presentare domanda per assenze dal lavoro a partire da quella data”.

Chiara Tassi