Quanta emozione il primo giorno di scuola

I bambini, stringendo la mano ai genitori, hanno varcato la soglia di ingresso degli asili nido e delle scuole d’infanzia della nostra città. Ad attende i piccoli 0-6 anni, le tate munite di mascherina ma sorridenti e pronte a ripartire in modo totalmente nuovo.

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Mary Poppins

Questo nuovo inizio d’anno, è nuovo davvero…Abbiamo fatto le “prove” con il centro estivo ma, si sa che non è la stessa cosa, lo scenario è diverso, i bambini non sono “i tuoi”, arrivano da diverse scuole e fanno poche settimane, ci si diverte, si gioca ma il feeling che stabilisci con i tuoi bambini, con cui vivi tante ore, tanti mesi, tanti anni, è un’altra cosa. Adesso è il momento della “bella”, fra qualche giorno la porta della nostra casa dei bambini si aprirà per provare a rivivere ciò che abbiamo lasciato in sospeso più di sei mesi fa, e se abbiamo tanti timori e paure che ci accompagnano, abbiamo anche tanta voglia di rincontrarci per assaporare un po’ di normalità. Noi riponiamo grandi speranze nei bambini, saranno loro, con la loro resilienza, con i loro antidoti a tutti i mali del mondo, con il loro ottimismo e la loro praticità che ci aiuteranno in questa insolita ripartenza a rielaborare cos’è successo in questi mesi in cui ci siamo visti solo attraverso uno schermo. Immaginiamo un percorso speciale di rientro, che di speciale abbia la saggezza educativa di eventi “normali”, pensati per costruire fiducia e ottimismo, per ri-nascere, ri-trovarsi, ri-cominciare. Noi ci metteremo buona volontà e come proposto dall’Onu seguiremo la filosofia dell’accomodamento ragionevole… Né troppo restrittivi né troppo permissivi. Buon inizio di viaggio a noi.

Aida e Umberto Bassi di Budrione

E’ naturalmente una situazione completamente nuova in cui è fondamentale l’aspetto della formazione non solo per gli aspetti pratici legati alle norme igienico – sanitarie. Occorre rincuorare i genitori che ci affidano i loro figli e rassicurarli che percorso di crescita dei bambini non è compromesso da questa nuova situazione. Li abbiamo incontrati per spiegare loro quali sarebbero state le novità che non devono rappresentare un limite ma stimolano noi insegnanti a elaborare strategie nuove per condividere gli spazi e crescere insieme. Vivremo la collettività in modi differenti ma giorno per giorno modalità che oggi sono nuove diventeranno elementi della vita quotidiana. Se le famiglie si rendono conto che si può fare e ci affiancano in questa responsabilità il gioco è fatto. I bambini avevano una voglia enorme di rientrare a scuola e riprendere quello che avevano lasciato, si adattano più di noi e hanno recepito al volo il fatto di avere una responsabilità nei confronti dell’altro. Ognuno, insomma, sta facendo la sua parte e non c’è nessun bambino in crisi di pianto quest’anno.

Scuola d’infanzia Pegaso

Liana è ancora carica di emozione e la voce si spezza quando racconta (insieme a Riccardo e a Mara) il primo giorno alla Scuola d’infanzia Pegaso. “Ci aspettavamo che i bambini piangessero un po’ nel momento del distacco e invece solo uno dei piccoli di quattro anni della sezione ha avuto un momento di incertezza, poi abbiamo fatto due passi e quattro chiacchiere: è passato tutto subito ed è tornato il sorriso. Il primo giorno di scuola è stato bellissimo e la voglia di ritrovarsi era tanta. Non erano state organizzate attività particolari e i bambini sono stati liberi di giocare dentro e fuori dalla sezione. C’è chi ha letto un libro o ha giocato con le costruzioni all’interno e chi si è divertito a fare la pappa con foglie e rametti o il castello con la terra all’esterno. E’ stato molto piacevole. Puntiamo molto quest’anno sulla pedagogia naturale all’aperto sia per esigenze di tutela della salute come raccomandato anche dai pediatri già da diversi anni, ma anche dal punto di vista didattico perché giocare in natura offre parecchie opportunità didattiche, favorisce la relazione, aiuta il linguaggio a evolversi e permette ai bambini e alle bambine di ragionare fuori dagli schemi soliti, grazie alla creatività e alla curiosità che li guida fin dalla nascita. Questa mattina li abbiamo lasciati liberi godendoci la gioia di ritrovarsi”.

Scuola d’infanzia Coccinella

Nei colloqui con i genitori – racconta Elena Roncadi – abbiamo percepito fortemente l’attesa per la ri-partenza della scuola, che ci ri-consegnerà una quotidianità scuola-famiglia che abbiamo dimenticato con il lockdown, un periodo in cui i bambini sono rimasti a digiuno di relazioni sociali. I genitori raccontano che il fatto di essere costretti a casa ha permesso di vivere un’intimità senza fretta e concitazione ma si è sentita l’assenza forzata della scuola come alleata educativa nella crescita e sviluppo dei propri figli. Quest’anno, ancor più, sono entusiasti e motivati nel fare iniziare i loro bambini con la consapevolezza che scuola e famiglia sono indissolubilmente legati dallo stesso intento: uno sviluppo sereno, equilibrato e armonico del proprio bambino”. “Tornare è stato molto bello – aggiunge Sabrina Gibertoni – ed è importante trasmettere entusiasmo e serenità alle famiglie per creare un ambiente positivo. Aver mantenuto un costante rapporto anche nei mesi estivi coi bimbi più grandi che hanno mandato foto dalle vacanze e restituito alcuni materiali ci ha aiutato a vivere questo periodo un po’ più vicini ma è stata tanta l’emozione di rivederli”.

a cura di Sara Gelli

 

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