Quando i tetti si trasformano in risorse

Aimag ha incoronato con una menzione speciale la tesi di laurea magistrale di Ilaria Caleffi per il carattere innovativo e la tematica ambientale affrontata, ovvero la risposta idrologica dei tetti verdi alle piogge intense.

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Ilaria Caleffi

Aimag ha incoronato con una menzione speciale la tesi di laurea magistrale della 24enne Ilaria Caleffi per il suo carattere innovativo e la tematica ambientale affrontata, ovvero la risposta idrologica dei tetti verdi alle piogge intense.

Laureata in Scienze forestali e ambientali all’Università di Padova, Ilaria si è concentrata “sugli impianti vegetali posti su strutture impermeabili, che quindi non hanno continuità ecologica col sottosuolo in quanto vanno a sostituire le classiche coperture artificiali degli edifici. I tetti verdi – spiega – sono di vario tipo, io ho preso in esame quelli estensivi la cui funzione è prettamente ecologica poiché grazie alla stratificazione che li compone, durante un evento piovoso sono in grado di accumulare acqua per soddisfare le esigenze idriche delle piante da un lato e di restituirne una parte in atmosfera grazie all’azione di evapotraspirazione”. Impianti preziosi dunque e in grado di esercitare “un’azione benefica, poiché capaci di ridurre il picco massimo del deflusso delle piogge, oggi sempre più copiose ed estreme”, prosegue Ilaria Caleffi. Nella sua tesi, Ilaria ha monitorato il comportamento di un tetto verde sul campo e, al contempo, si è dedicata a numerose prove di laboratorio. “Da marzo a ottobre dello scorso anno ho seguito 39 sistemi di tetti verdi, composti da differenti tipologie di vegetazione e substrati, posizionati nel campus di Padova: dopo ogni pioggia, pesavo le taniche poste sotto ai cassettoni per capire quanta acqua veniva drenata e, una volta al mese, ho proceduto con la pesatura dei cassoni stessi. Con tali dati raccolti, unitamente a quelli della pioggia caduta rilevati dall’Arpa del Veneto e al netto dell’acqua utilizzata per l’irrigazione di soccorso, dal momento che la scorsa estate è stata estremamente siccitosa, ho stimato il fenomeno dell’evapotraspirazione effettiva dell’area verde”.

In laboratorio invece, grazie a un simulatore di pioggia, Ilaria ha messo alla prova i tetti anche nelle situazioni più estreme. Un’analisi lunga e laboriosa per comprendere “il comportamento di tali impianti, già utilizzati in diversi Paesi, a fronte di ogni evento piovoso” e capire anche che il mix vegetale più efficace per contrastare le forti piogge è quello composto da piante del genere Sedum unitamente ad erbacee perenni. Sul suo futuro, Ilaria Caleffi non si sbilancia: “non so cosa mi riserverà il domani, ma confido sia qualcosa di bello. Mi piacerebbe continuare a occuparmi di tetti verdi, sistemi che mi appassionano profondamente per il loro positivo impatto sull’ambiente e sulle città stesse. Sono aperta a ogni possibilità”.

Jessica Bianchi

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