Nello scacchiere politico regionale, Carpi conta come il due di coppe quando è briscola bastoni

I due candidati della Corte dei Pio non convincono nemmeno i propri concittadini e i deludenti risultati ottenuti da Federica Boccaletti (Lega) ed Enrico Campedelli (Pd) non consentono loro di guadagnarsi una poltrona in Regione.

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I due candidati della Corte dei Pio non convincono nemmeno i propri concittadini e i deludenti risultati ottenuti da Federica Boccaletti (Lega) ed Enrico Campedelli (Pd) non consentono loro di guadagnarsi una poltrona in Regione. Boccaletti, che ha collezionato 1.542 voti a livello regionale, a Carpi ne conquista appena 925, mentre Campedelli, dei 4.778 complessivi, alla sua città natale ne strappa soltanto 2.641.
Due campagne elettorali sbagliate – seppure per motivi differenti – hanno siglato la debacle di entrambi. La candidata leghista – la prima nella storia cittadina ad aver portato un candidato sindaco del Partito Democratico al ballottaggio lo scorso anno, chiudendo la partita con un 38,60% di preferenze – evidentemente ha sottovalutato il compito, pensando di poter godere ancora del consenso ottenuto alle scorse Amministrative. I banchetti in una Piazza semideserta non bastano. Così come i cartonati e gli show del Capitano (chi fosse Lucia Borgonzoni, i carpigiani lo hanno appreso dalla Tv). La gente vota chi ci mette la faccia. Chi conosce. Più presenzialismo avrebbe certamente innalzato il consenso. Un errore di sottovalutazione che ha relegato Boccaletti al solo Civico Consesso carpigiano.
Su Enrico Campedelli, Errare humanum est, perseverare autem diabolicum. Già alle Regionali del 2014, nella Circoscrizione di Modena, giungendo quinto con 4.026 voti, fu estromesso dai giochi per essere poi ripescato un mese dopo, quando Palma Costi (prima eletta allora come oggi) fu invitata dal presidente Bonaccini a rinunciare al suo ruolo in Consiglio considerata la nomina di assessore alle Attività produttive e ricostruzione post sisma. Dimissioni che spalancarono le porte all’ex sindaco di Carpi, nonché primo dei non eletti nella circoscrizione modenese. Campedelli, pur migliorando – di poco – il numero di voti, non si schioda dal quinto posto. Forse un altro candidato, pescato da un brodo meno riscaldato avrebbe potuto fare meglio. Il partitone, tornato primo in Regione, dovrà rimescolare le carte e rivedere numerose scelte se vorrà mantenere tale primato. Ma si sa, coi condizionali si va poco lontano. Una cosa però è certa: in Regione non vi sarà nessun carpigiano e questa sì, è una sconfitta per tutti noi.
Ergo, nello scacchiere politico regionale, Carpi conta – e conterà – come il due di coppe quando è briscola bastoni. Non che sinora le cose siano andate meglio…
Jessica Bianchi

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