Il Comune risparmia sulla fantasia

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Le casse del Comune piangono. Lo sappiamo. Il patto di stabilità ci paralizza. Sappiamo anche questo. Che le vacche siano magre e i prati poco erbosi non è una novità ma, è proprio ora che l’Amministrazione deve dimostrare di saper adottare una politica all’insegna dell’austerity, senza trascurare le priorità.
E cosa c’è di più prioritario del lavoro, della salvaguardia dei servizi alla persona e della scuola? E allora come mai la Maggioranza approva senza colpo ferire una variazione al Bilancio che fa economie sul personale, (nel 2010 il comune spenderà circa 400mila euro in meno in virtù del blocco del rinnovo contrattuale voluto a Roma e della mancata sostituzione del personale andato in pensione) ma boccia un piano per ridurre le spese per illuminazione pubblica e impianti semaforici, come già avviato da altri comuni? Abbiamo appreso con un certo disappunto che Labò chiuderà. Labò, dal 1997, propone laboratori alle scuole d’Infanzia a partire dai 4 anni e alle scuole Primarie, è uno spazio dove il “fare” diventa esperienza e modalità di conoscenza, dove le attività e i progetti sono l’occasione per sperimentare tecniche e materiali insoliti in modo ludico, creativo ed espressivo. Un laboratorio attrezzato dedicato alle tecniche e ai linguaggi dell’arte visiva, della manualità, dell’espressione corporea e dell’animazione teatrale. Caratteristica del centro infatti, è la collaborazione delle operatrici con artisti, operatori teatrali ed esperti della didattica dell’arte, per progettare percorsi creativi ed emozionali destinati ai bambini. I laboratori possono integrarsi con la progettazione delle classi, per dar luogo a scambi di proposte didattiche. Per far fronte ai tagli subiti in seguito alla manovra finanziaria, l’Ente Pubblico ha deciso di chiudere tale servizio a partire dal gennaio 2011. In un momento in cui la Riforma Gelmini ha già fortemente penalizzato le scuole sul fronte delle attività espressive, tagliare un servizio come questo, significa privare ulteriormente i piccoli della possibilità di sperimentare sulla propria pelle il potere formativo della creatività. Ma Labò, peraltro già interessato da alcuni tagli sul personale, quanto grava sulle casse comunali? Quale sorte toccherà alle due operatrici didattiche rimaste? L’assessore alle Politiche scolastiche Cleofe Filippi non conferma e non smentisce la chiusura di Labò. “Al momento stiamo studiando il bilancio. Siamo ancora in una fase embrionale di analisi e valutazioni che condivideremo con il territorio prima di chiudere definitivamente il bilancio. Quando faremo tali incontri tireremo fuori le idee e raccoglieremo i contributi della cittadinanza; al momento non me la sento di avanzare ipotesi. Il quadro economico è estremamente complesso, tutti noi stiamo rimettendo in discussione i nostri assessorati e i servizi elargiti, dandoci delle priorità politiche”. L’ipotesi di taglio è di 6 milioni di euro in due anni, taglio che arriva dopo i sei dello scorso bilancio. Una mannaia. “L’obiettivo politico che ci siamo dati – conclude Filippi – è quello di salvaguardare scuola e sociale”. Dei 55 milioni di Bilancio nella Spesa Corrente, a questi due settori sono riservati quasi 20 milioni di euro, circa il 40% del totale. Vedremo quali priorità politiche l’Ente pubblico carpigiano deciderà di adottare. (da Tempo n°37, 8 ottobre 2010)

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