Città divisa tra Bersani e Renzi

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Il pensiero che le 8.814 persone accorse ai seggi a Carpi siano poca cosa rispetto a una popolazione che sfiora le 70mila unità viene immediatamente scacciato dall’euforia collettiva per quella che è stata definita una ‘giornata meravigliosa’ e una ‘prova straordinaria di democrazia’. Le primarie per la scelta del candidato premier del Centrosinistra hanno comunque entusiasmato, soprattutto gli ‘over’, i più numerosi in coda domenica 25 novembre nelle sedi del voto dove erano stati accorpati più seggi. Carpi si conferma città “bersaniana” ma il rottamatore Renzi ha ben figurato qui, come nel resto della provincia modenese (Bersani 46.9, Renzi 42.09) dove il fiorentino si prende 27 comuni su 47 mentre a Modena città si afferma Bersani (49.3 contro il 37.3 di Renzi). Numeri lontani da quel distacco del 19 per cento conquistato nella “rossa” Bologna, a dimostrazione del fatto che l’elettorato si lascia sempre meno condizionare dalla macchina organizzativa del Partito Democratico, schierata, anche sul nostro territorio, in larghissima parte a favore di Pier Luigi Bersani. Mettendo a fuoco i risultati elettorali di Carpi si scopre che 8 seggi su 13 sono andati a favore di Bersani, nei restanti 5 si è registrato il successo di Renzi.
Il record di voto spetta in questa tornata di primarie al Carpi nord: nel seggio allestito in via D. D. Albertario si sono recate 1.790 persone.
Carpi ovest per Bersani, Carpi centro per Renzi
Anche in occasione di queste primarie, Carpi ovest (sede Pd, via Pascoli) e Carpi sud (la zona di p.le Gorizia) si sono dimostrati i quartieri più “fedeli” alla linea seguita dalla maggioranza del gruppo dirigente e degli amministratori locali del Pd: fosse stato per loro Bersani avrebbe vinto al primo turno. Nel seggio di via Pascoli, infatti, Bersani ha raggiunto il 56 per cento dei consensi (la percentuale più alta in città), mentre a Carpi sud è arrivato al 54. Il record in termini percentuali spetta però alla frazione di Gargallo-Cantone dove Bersani ha toccato il 58 per cento dei consensi perché, quei pochi che hanno votato (in tutto 158 persone) hanno a stragrande maggioranza scelto il segretario. Bersani supera il 50 per cento dei voti anche nel seggio della zona est (52 per cento al Kalinka di via Tassoni); nella zona nord (51 per cento nella sede Arci di via D. D. Albertario); a Fossoli (52 per cento); a San Marino (51%); a Cibeno (50%). Matteo Renzi va forte nel più borghese dei seggi, il Centro storico, dove conquista 516 voti (45 per cento) contro i 483 di Bersani (42 per cento) e nelle frazioni di Santa Croce, Cortile, Migliarina e Budrione. Nichi Vendola incassa il suo risultato migliore a Cibeno (9 per cento).
Sara Gelli

Il comitato di Bersani
Il segretario cittadino Dalle Ave: “Il Pd è più forte”

“Ieri è stata una grandissima giornata di festa per la democrazia in Italia. In un momento difficile come quello che sta attraversando la politica nel nostro Paese – ha commentato Davide Dalle Ave, segretario cittadino del Pd di Carpi – il Centrosinistra ha dimostrato che si può recuperare forze ed entusiasmo dando ai propri elettori la possibilità di scelta. Spero che queste primarie siano di stimolo e di aiuto per l’intero panorama politico italiano. Si è chiamato a raccolta il popolo dei democratici e progressisti, e anche a Carpi quasi 9000 persone hanno risposto all’appello. Domenica prossima questi potranno esprimersi di nuovo per il ballottaggio tra i due candidati che hanno ottenuto più consenso. Credo che da oggi sia sotto gli occhi di tutti che il Pd, insieme alle altre forze che hanno sottoscritto la carta degli intenti “Italia Bene comune”, sia più forte e più credibile, e più attrezzato come forza di governo che dovrà assumersi la responsabilità di affrontare i numerosi problemi che l’Italia in questo momento attraversa”.

Il comitato di Renzi
Il Consigliere Arletti: “La parola rottamazione non fa paura”
“Un grande ringraziamento – ha commentato Roberto Arletti, Consigliere Comunale del Pd – ai quasi 9.000 carpigiani che sono venuti a votare alle primarie del Partito Democratico: indipendentemente dal risultato del voto, questa massiccia partecipazione rappresenta la vitalità riconquistata dal Pd anche a livello locale. Primarie accettate a denti stretti e con “il freno a mano” tirato in quanto vietate ai giovani 16enni e vincolate alla registrazione nell’albo degli elettori del Centrosinistra. Chi sosteneva che, in caso di successo di Renzi, il Pd si sarebbe spaccato si deve ricredere perché, dal momento in cui sono state indette le Primarie, il Pd è passato dal 24 al 32% e quasi 4.000.000 di italiani si sono recati ai seggi. Si era detto che Renzi avrebbe vinto con i voti del Centrodestra, invece si è vinto nella stragrande maggioranza delle regioni rosse. La gente non ha avuto paura della parola “rottamazione” ma ha condiviso il fatto che una classe politica che da 20 anni è in sella, ora deve andare a casa. Grazie ai 3.400 carpigiani che con il loro voto hanno condiviso le idee di cambiamento di Matteo Renzi”.

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