Il ritorno della Tbc

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Tubercolosi, scabbia, sifilide si riaffacciano dal passato insieme a povertà e precarietà. Con la crisi economica cresce il numero dei poveri e dei senza fissa dimora e i medici cominciano a denunciare l’aumento di malattie storicamente legate alle fasce sociali più deboli. Patologie che però si sono spostate dalla strada per colpire anche i figli di una classe media italiana che si riteneva al sicuro dal “mal sottile”. Basti pensare, ad esempio, ai piccoli contagiati al Policlinico Gemelli (122) di Roma e alla scuola Da Vinci di Milano (179). Cosa sta succedendo? Lo abbiamo chiesto al medico igienista Laura Gardenghi, del Servizio di Igiene Pubblica e Controllo Rischi Biologici dell’Ospedale Ramazzini di Carpi.
*b*La tubercolosi rientra tra le malattie legate alla povertà? +b+
“Va premesso che nell’ultimo decennio i tassi di incidenza sono stabili e inferiori a 10 casi ogni 100mila abitanti e pertanto l’Italia rimane un Paese a bassa endemia vale a dire con un basso numero di casi, rapportato alla popolazione. In questa situazione epidemiologica si può dire che la tubercolosi resta una patologia rara nella popolazione generale ma vi sono fasce maggiormente colpite rappresentate dagli anziani, dalla popolazione straniera in generale e da tutti i soggetti che, per malattie o terapie, hanno delle difese immunitarie compromesse o carenti. Negli anziani possono riattivarsi infezioni contratte in passato, quando il bacillo della tubercolosi circolava molto nel nostro Paese, determinando la malattia, a causa della riduzione delle difese immunitarie legate all’età e per un progressivo peggioramento delle condizioni fisiche, psicologiche e, a volte, sociali. La particolare condizione di immigrato predispone poi a un rischio maggiore di ammalarsi, a causa dell’eventuale riattivazione di infezioni contratte nel paese di origine”.
*b*Ha fatto molto scalpore il caso del Gemelli, per il quale la Procura di Roma ha aperto un fascicolo, ipotizzando il reato di epidemia colposa. Oltre un centinaio i bambini positivi alla Tbc. Perchè si ammalano anche i neonati?+b+
“Anche i neonati possono ammalarsi dal momento che hanno un sistema immunitario più debole, ma solo se esposti a rischio di contagio, ovvero se sono entrati a stretto contatto con un malato in fase contagiosa. In tal caso viene raccomandata la terapia preventiva con un farmaco antitubercolare”.
*b*In base a cosa si fa una diagnosi di tubercolosi?+b+
“Per l’infezione è utilizzato il test tubercolinico cutaneo (Mantoux) che si esegue inoculando su un braccio una sostanza: la tubercolina. Un risultato positivo significa che c’è il bacillo nell’organismo, ma ciò non significa la presenza della malattia. La diagnosi di malattia tubercolare si basa su una radiografia del torace poiché la maggior parte dei casi di malattia colpisce i polmoni e viene confermata dalla ricerca del bacillo di Koch (escreato per il polmone) nei campioni biologici. In caso di tubercolosi a carico di altri organi sono invece necessari accertamenti mirati”.
*b*E’ facile il contagio?+b+
“Il bacillo tubercolare si trasmette per contagio interumano, cioè da una persona ammalata a una sana. Chi è affetto da tubercolosi polmonare o laringea fintanto che non viene adeguatamente curato può emettere bacilli nell’aria circostante, tossendo, starnutendo o, semplicemente, parlando. I familiari, i colleghi di lavoro e chiunque si trovi per molto tempo negli stessi ambienti chiusi con un ammalato “bacillifero” può inspirare il bacillo e acquisire così l’infezione tubercolare. La trasmissione del bacillo non è facile. Devono ricorrere infatti alcune condizioni essenziali: innanzitutto l’ammalato deve essere affetto da Tbc polmonare bacillifera, non deve essere in terapia e il contatto deve avvenire in un ambiente chiuso”,
*b*Che differenza c’è fra infezione tubercolare e malattia tubercolare vera e propria? +b+
“Le persone con infezione tubercolare non presentano sintomi, non sono malate e non trasmettono la malattia. Solitamente, dopo il contatto con il bacillo, il sistema immunitario riesce a contenere l’infezione: i batteri vengono eliminati, ma alcuni rimangono inattivi nell’organismo. In una minoranza di casi (10%) l’infezione può evolvere verso la malattia, poche settimane o anche molti anni dopo il contagio, perché si riattivano i bacilli dormienti. In genere la tubercolosi colpisce i polmoni, ma può interessare anche altri organi e tessuti (meningi, intestino, reni, linfonodi)”.
*b*A causa dei tagli alle spese, anche fare monitoraggio e rilevazioni statistiche diventa più difficile. Così scopriamo che non tutte le Regioni riescono a fare un adeguato lavoro di segnalazione dei casi e che i dati risultano viziati da una sottonotifica, come ammette in sordina lo stesso Istituto superiore di Sanità.  Può darci qualche numero sul nostro territorio?+b+
“Il Servizio di Igiene Pubblica e Controllo rischi Biologici pubblica annualmente un report statistico delle segnalazioni di malattie infettive in Provincia di Modena. Nel 2009 il sistema di notifica ha registrato 65 casi di tubercolosi in provincia con un tasso grezzo di incidenza pari a 9,4 per 100mila abitanti. A Carpi i casi registrati nel 2009 sono stati 13. La Regione Emilia Romagna, già da alcuni anni, ha affrontato il problema della sottonotifica da parte dei medici curanti, affiancando al loro flusso informativo, la segnalazione da parte dei laboratori in caso di isolamento di micobatteri tubercolari”.
*b*Spesso le persone malate, se indigenti, non riescono a curarsi e diventano focolai pericolosi per tutti. Quale iter devono seguire? Il servizio di Igiene Pubblica li prende in
carico gratuitamente?+b+
“Esiste sicuramente una difficoltà ad accedere ai servizi sanitari da parte di persone in condizioni di disagio sociale e numerosi sono gli sforzi che l’Azienda Usl di Modena compie per facilitare i percorsi a questi pazienti. Per quanto riguarda il Servizio di Igiene Pubblica va ricordato che non rappresenta il riferimento per la diagnosi di malattia infettiva, esso interviene per la tutela della sanità pubblica e per le prevenzione. In pratica, a fronte di un caso di malattia, che deve essere diagnosticato dai clinici, controlliamo i contatti stretti del caso per prevenire la diffusione della malattia. Tutti gli accertamenti che vengono effettuati per la prevenzione della tubercolosi sono gratuiti”.
*b*Quali malattie si stanno riaffacciando nel nostro territorio a causa della globalizzazione e dei flussi migratori?+b+
“La globalizzazione – intesa come rapidità di scambi di notizie e di merci, di facilità di movimento delle persone a livello planetario – pone nuovi problemi di diffusione delle epidemie e può comportare la comparsa nel nostro territorio di malattie infettive diffuse in altre parti del mondo. Per monitorare tale fenomeno esiste un sistema di sorveglianza delle malattie infettive, l’Italia coopera col sistema internazionale di vigilanza e allerta delle malattie infettive nuove o riemergenti sporadiche o epidemiche”.
Inutile quindi intentare una caccia alle streghe o, meglio, all’untore, la Tbc – come molte altre malattie infettive che si credevano accantonate per sempre – è anche figlia del malessere e dell’impoverimento. Un impoverimento “democratico” che colpisce tutti: italiani e non.

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