“Come può l’uomo essere così malvagio?”

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Il razzismo l’ha provato sulla sua pelle Usama, giovane di origine pakistana tra i sette studenti di terza media – uno per classe – delle Scuole Guido Fassi di Carpi che hanno partecipato, dall’11 al 13 maggio scorsi, al viaggio studio al lager di Mauthausen. “Una volta sono entrato in cartolibreria – racconta questo ragazzino dallo sguardo intelligente e dall’italiano perfetto – e, mentre stavo provando una biro, il proprietario mi ha detto di stare attento, perché quella penna valeva più di me”. Non riesce a trattenere l’emozione mentre racconta l’episodio. Forse perché, come ricorda Daniela Pellacani, rappresentante dell’Anpi di Carpi – che insieme ad Arci e alla Fondazione ex-Campo Fossoli ha organizzato l’iniziativa per il secondo anno consecutivo – “il razzismo è una scala fatta di tanti gradini. Non si diventa degli assassini sanguinari all’improvviso. Si inizia da piccoli episodi d’odio, dall’intolleranza quasi accettata come normalità”. Nel corso del viaggio i sette ragazzi hanno potuto non solo vedere coi propri occhi i luoghi dell’orrore nazista, ma anche ascoltare la testimonianza di chi allo sterminio, è sopravvissuto, come Armando Gasiani, con loro sul treno. E le emozioni riportate al ritorno non si dimenticheranno facilmente. “E’ difficile accettare che costruissero strutture così immense soltanto per uccidere persone senza alcuna colpa”, racconta Matteo. “Tutti i ragazzi che vivevano nella zona del Campo venivano a vedere le esecuzioni per divertirsi – spiega Usama – e questo mi ha colpito al cuore”. L’estrema difficoltà di spiegarsi l’esistenza di un odio così inimmaginabile è comune a tutti i partecipanti al viaggio: “com’è possibile che l’uomo possa macchiarsi di tali crudeltà?”, si chiede Cristian. Lo sguardo innocente e in qualche modo ‘ingenuo’ di giovani studenti che si sono appena affacciati all’adolescenza riesce a sorprendere e spiazzare, come il sentimento espresso da Alessia: “su un foglietto vicino a un forno crematorio c’era scritto ‘Siamo migliori di così’. C’è da sperarlo”. Il progetto continuerà anche il prossimo anno, con l’obiettivo di coinvolgere sempre più studenti e di allargarsi ad altre scuole medie della città.