Consiglio dell’Unione un anno dopo il sisma

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Nella giornata di ieri, 27 maggio, a Novi di Modena si è tenuta una seduta speciale del Consiglio dell’Unione delle Terre d’Argine, dedicata al ruolo e al lavoro svolto dall’ente associato e dall’Azienda Servizi alla Persona (ASP) a un anno dal sisma: una sorta di riconoscimento istituzionale ai dipendenti dei servizi di ASP e Unione, aperto da un intervento del senatore Stefano Vaccari, che ha vissuto i mesi dell’emergenza rivestendo il ruolo di assessore provinciale alla Protezione Civile. Prendendo spunto da un video della Regione proiettato all’inizio della seduta, Vaccari ha ricordato gli obiettivi che le istituzioni hanno portato avanti prima nell’assistenza alla popolazione colpita dal sisma poi per favorire il ritorno alla normalità e ora nell’opera di ricostruzione, con l’aiuto di tanti soggetti pubblici e privati. Vaccari ha poi concluso rammentando come sia necessario che il Governo di concerto con la Regione modifichi ad esempio le norme che riguardano i finanziamenti alle imprese senza dipendenti, sostenga chi non risiede nelle zone del cratere ma è in affitto, proroghi lo Stato di emergenza al dicembre 2014, consenta ai Comuni di derogare al Patto di stabilità, semplificando infine gli adempimenti fiscali e contributivi per le imprese, anche quelle agricole.
I capigruppo consiliari hanno poi a turno preso la parola nella palestra Monia Franciosi davanti ad un folto pubblico ringraziando i dipendenti dell’Unione e dell’ASP, citando toccanti episodi avvenuti subito dopo le scosse del 20 e del 29 maggio scorso a dimostrazione dell’abnegazione mostrata da tanti operatori dei servizi sociali, della Polizia municipale, del Ced, delle scuole. Qualcuno di loro non ha nascosto accenni critici a quanto fatto in questo anno per fare ripartire le comunità e ricostruire le zone danneggiate: in particolare Fabbri (Progetto Comune), Benatti (PdL) e Alboresi (Lega nord, che ha letto un ordine del giorno sottoscritto da Zironi di Rilanciamo Soliera nelle Tda) non hanno mancato di ricordare i ritardi nell’erogazione dei contributi, gli impedimenti burocratici, le difficoltà a cui enti locali e Regione non hanno saputo mettere mano. Il Sindaco di Novi Luisa Turci ha dal canto suo sottolineato il fatto che il suo comune è quello che ha avuto più danni nell’intera Unione, il prezzo che i dipendenti pubblici hanno dovuto pagare a livello personale e familiare lavorando per la comunità e il ruolo svolto dall’Unione stessa, che ha permesso certi risultati che i singoli comuni non associati non avrebbero mai potuto raggiungere.
Il Presidente dell’Unione Giuseppe Schena ha chiuso la seduta rammentando come già prima del sisma la macchina dell’Unione fosse già entrata in tensione a causa della crisi economica che aveva aumentato le difficoltà di risposta dei servizi sociali, dei servizi scolastici ed educativi e della stessa Polizia municipale: “nei primi giorni dopo le scosse tutti hanno pensato alla loro situazione locale e non ragionando in termini di Unione. Poi abbiamo capito che dovevamo riannodare i fili praticando le Terre d’Argine e le sue modalità organizzative legando vertici, dirigenti, struttura”. Accennando anch’egli alle difficoltà personali vissute da tanti in questo frangente Schena ha poi ricordato che entro l’anno “porteremo anche la funzione della Protezione Civile nelle Terre d’Argine”.
Un rinfresco ha concluso la seduta.

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