Cambia poco nella mappa dello scuotimento

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Arrivano soldi per le zone colpite dall’ultimo terremoto in Emilia (50 + 40 milioni), per l’ Aquila e le altre aree del sisma devastante in Abruzzo (1,2 miliardi in 6 anni), per il rilancio dell’area industriale di Piombino insieme a interventi per l’Expo 2015. Sono questi alcuni dei punti salienti del decreto sulle emergenze approvato, in prima lettura, dal Senato. Il decreto, che ora è all’esame della Camera, utilizza il meccanismo della deroga del patto di stabilità interno per sbloccare fondi considerati vitali per affrontare emergenze ambientali che interessano più aree del Paese. Per il sisma in Emilia vengono sbloccati, in deroga al patto di stabilità interno, 50 milioni di euro (e 5 rispettivamente per Lombardia e Veneto), e 40 per le spese del personale degli enti locali. Sono esentate dalle norme del Codice Civile che prevedono la riduzione del capitale per perdite tutte le imprese dei territori colpiti dal sisma che hanno registrato cali nell’esercizio 2012. Si stabilisce, inoltre, la detassazione dei contributi per la ricostruzione legata al sisma in Emilia. I finanziamenti non concorreranno alla formazione del reddito imponibile ai fini delle imposte sul reddito e dell’imposta regionale sulle attività produttive. Il senatore modenese Stefano Vaccari (Pd) è soddisfatto anche se solo parzialmente. “Abbiamo già incluso gli emendamenti che non sono stati accolti nel decreto 43 in un ordine del giorno accolto dal Governo, affinchè possano essere presi in considerazione nel prossimo provvedimento”. Fra gli emendamenti che hanno raccolto la maggioranza dei consensi in Commissione c’è anche quello relativo alla ritaratura della cosiddetta mappa di scuotimento secondo criteri scientifici che, così come congeniata, comporta ingiuste sperequazioni tra imprenditori operanti in zone limitrofe. “In base a quanto riportato alla modifica all’art.6, anche il Comune di Sant’Agostino, nel ferrarese, viene ricompreso nell’area in cui è stato raggiunto e superato lo scuotimento sismico del 70%” spiega il senatore.
La ritaratura è tutta qui e non cambia nulla per Carpi, penalizzata dalla linea di demarcazione redatta dall’Ingv: i capannoni industriali, in considerazione del fatto che la sollecitazione è stata inferiore alla soglia fissata dal decreto, dovranno essere parzialmente adeguati alle nuove norme antisismiche e dovranno provvedere i proprietari.
Rimane il paradosso: a poca distanza, a Fossoli, al di là della riga tracciata dall’Ingv, i capannoni si intendono collaudati dalla natura.
Sara Gelli