Birra scaduta: bere o non bere? Questo è il problema…

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Può sembrare scontato, ma vale la pena spendere più di un pensiero su questo dubbio amletico. La “scadenza” è definibile come il termine minimo di conservazione (TMC), ossia la data fino alla quale il prodotto mantiene le sue proprietà specifiche in adeguate condizioni di custodia: nel nostro caso è preferibile un luogo fresco (ma non freddo come il frigo, nel quale è bene riporre la nostra amica solo in previsione della bevuta) e buio poiché luce e temperatura influenzano la birra. Ora che abbiamo chiarito la nozione scendiamo più nel dettaglio, ricordando che esistono birre diversissime fra loro. Scartiamo subito le cosiddette “birre da discount” e altri famosi marchi commerciali alla stregua di queste ultime, prodotte industrialmente con frequenti usi di componenti e trattamenti chimici per accelerarne la produzione, conservanti e, non raramente, coloranti.
Veniamo dunque a noi: innanzitutto è bene sapere che una birra non conclude il suo “ciclo vitale” con la chiusura di una bottiglia, di un fusto o di una lattina che comunque, eccetto rari casi di difetto, la rende ermetica e inattaccabile da batteri esterni, al contrario, continua a maturare e modificarsi. In media una birra artigianale di gradazione alcolica non superiore a 9-10%Vol inizierà a mutare dopo circa un anno dall’imbottigliamento. Se tali alterazioni siano positive o negative dipende dal prodotto: in ogni caso, bere birra scaduta non lede la salute del consumatore, tutt’al più potrebbe nuocere al palato qualora aromi e sapori risultassero intaccati. In generale è quindi meglio consumare il prodotto a distanza di pochi mesi dalla sua produzione ed, eventualmente, confrontarlo con un suo “alter ego” un po’ più invecchiato; fanno eccezione le trappiste belghe e le Barley Wine britanniche, pensate per una maturazione in bottiglia variabile dai 2 ai 5 anni, mentre alcune Lambic possono invecchiare dai 13 ai 15 anni. Per non parlare di certe birre liquorose: vi lascio immaginare!
Insomma, chi beve buona birra non sbaglia mai e, per concludere, vorrei ispirarmi al motto del critico gastronomico e conduttore del programma culinario Bizarre foods – Orrori da gustare, Andrew Zimmern: “Se vi sembra buona, bevetela”.
di Erik Cantarelli