Per un centro storico Pet friendly servono padroni più civili

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A volte può essere arduo definire chi, tra cane e padrone, meriti l’appellativo di ‘bestia’. Troppo spesso, infatti, chi porta a passeggio il proprio animale domestico per le vie e le piazze del centro storico considera quegli spazi alla stregua di uno sgambatoio per il proprio amico a quattro zampe il quale, incolpevole, espleta le sue necessità fisiologiche senza ovviamente darsi pensiero di imbrattare pavimenti, panchine, ingressi dei negozi… Tutto bene (ci son sempre paletta e sacchetto), se non fosse che, a quanto raccontano i commercianti, capita che i proprietari  si dimentichino di raccogliere i bisognini in questione.
“Ci è capitato molte volte di dover pulire, con secchio, straccio e buona volontà il portico davanti al nostro negozio – racconta Marco Valentini della Libreria Mondadori di Piazza Martiri – e anche più lontano. Il rischio infatti è che qualcuno pesti gli escrementi  e, senza avvedersene, li trasporti in negozio. Avendo due cani cerco sempre di stare molto attento a queste cose, perché si tratta di una forma di rispetto nei confronti degli altri”. Sulla possibilità di installare dei ganci per guinzagli e delle ciotole fuori dai negozi, per permettere agli animali, soprattutto nei periodi estivi, di trovare refrigerio, gli esercenti si dichiarano favorevoli (e qualcuno per la verità ha già iniziato ad adottare questa pratica).  “Non avremmo nessun problema a mettere una ciotola d’acqua – continua Valentini – e per quanto riguarda il gancio per il guinzaglio, il tema non si pone, dal momento che facciamo entrare cani di qualsiasi taglia. Al contrario potrebbe essere un’idea appropriata per i negozi di alimentari”. Sull’inciviltà di alcuni padroni, i negozianti caldeggiano in maniera unanime l’applicazione di sanzioni: “io faccio entrare i cani perché, personalmente, li amo molto – spiega Barbara Malagoli, titolare della profumeria e accessori Negozio B nella galleria di corso Alberto Pio – ma è un fatto che alcuni padroni siano davvero cafoni e per questo andrebbero puniti. A volte, al mattino, ti ritrovi davanti alla soglia regali non proprio piacevoli… Sia chiaro, gli animali non hanno alcuna colpa, ma i padroni che si comportano così sono inqualificabili, probabilmente ritengono di essere furbi, e che a pulire per loro debba essere qualcun altro”. Spesso la maleducazione si scatena dopo gli orari di chiusura, quando il rischio di essere notati è meno elevato, come sottolineano Gianluca Gavioli e Roberta Di Benedetto di Benetton, in corso Pio: “servirebbero delle multe, perché siamo assolutamente pro cani ma, allo stesso tempo, pro educazione. Capita spesso, infatti, di vedere dei padroni che, facendo finta di nulla, tirano il guinzaglio, per allontanarsi il più in fretta possibile dai ricordini lasciati dal loro cane”. L’idea di un centro storico pet-friendly e, al contempo, rigoroso con chi sporca, piace anche al direttore di Ascom – Confcommercio Massimo Fontanarosa: “dobbiamo rilanciare in ogni modo i consumi, quindi qualsiasi iniziativa possa mettere in sinergia i commercianti e attrarre clientela è benvenuta. L’idea delle ciotole è buona, soprattutto in un periodo in cui il benessere degli animali è sempre più correlato a quello dei loro proprietari. La maleducazione di tanti, invece, dovrebbe essere sanzionata con fermezza dagli agenti della Polizia Municipale”. Sull’educazione punta il vicesindaco e assessore al centro storico Simone Morelli: “spero sempre che, prima del potere sanzionatorio, vincano buon senso e correttezza. Ognuno di noi deve contribuire a rendere il centro storico più bello e vivibile. E’ assurdo pensare che a pulire debba essere sempre qualcun altro. Il centro deve tornare a essere considerato la casa di tutti i carpigiani, e in casa non si permette di certo a un animale di fare i propri bisogni sul pavimento. Certo,  laddove l’appello all’intelligenza dei padroni non è sufficiente, possono arrivare anche le multe. Per quanto riguarda i ‘punti ristoro’ per cani, invece, se gli esercenti lo ritengono necessario, sono liberissimi di farlo”. Insomma, in una comunità sana e consapevole non ci dovrebbe certo essere  bisogno di far leva sulla paura di essere puniti per evitare che lo spazio pubblico venga imbrattato di feci e urina. Prima di dover schierare in forze la Municipale in tenuta antisommossa, dunque, tentiamo un ultimo, disperato appello. E, dato che tra i compiti degli amici a quattro zampe c’è anche quello di riportare sulla retta via chi l’ha smarrita, per una volta non è agli uomini che intendiamo rivolgerci, bensì ai cani. Vi preghiamo, dunque: quando li portate a spasso la sera, insegnate ai vostri padroni quel minimo di buona educazione della quale sembrano essere del tutto sprovvisti.
Marcello Marchesini