In 300 per dire stop alla guerra nella Striscia di Gaza

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Aiutati dal tempo, che ha retto nonostante fossero previste forti precipitazioni, giovedì 24 luglio, gli enti che compongono il Comitato Carpi Contro la Guerra – che riunisce Africa libera, Agesci, Anpi, Arci, Azione Cattolica, Caritas, Carpi Bene Comune, Centro Italiano femminile, Centro missionario Diocesano, Comitatissimo della Balorda, Giovani Democratici Carpi, Movimento 5 Stelle Carpi, Pd, Presidio Libera, Sel, Udi e Verdi – hanno organizzato una manifestazione capace di portare in Piazza Martiri circa 300 persone. Italiani, stranieri, molte donne e tanti giovani, hanno sfilato, insieme, per esprimere la loro contrarietà alla guerra. “Senza distinguo, senza attenuanti, esprimendo il nostro sentimento per una risoluzione pacifica dei conflitti”. Il corteo era stato preceduto da un presidio con il quale il Comitato si era proposto di sensibilizzare la cittadinanza sul drammatico tema della guerra che, nella Striscia di Gaza, sta mietendo migliaia di vittime con perdite tra i civili, tra cui molti bambini. La posizione del Comitato è chiara: “dietro lo slogan Restiamo Umani, Stop Bombing Gaza, la richiesta è quella di fermare il doppio bombardamento che sta subendo il territorio di Gaza, da parte dei raid israeliani e, allo stesso tempo, dal lancio dei razzi di Hamas, che a quei bombardamenti contribuisce con la sua azione scellerata di attacco ad altrettanti innocenti civili in territorio israeliano”. Dopo aver letto il documento nel quale si chiede che la comunità internazionale assuma un ruolo attivo di mediazione e che il Governo Italiano si adoperi per impegnare l’Unione Europea, i manifestanti dal Municipio hanno sfilato sin davanti al Duomo e ritorno, scandendo il passaggio con letture di testimonianze di autori palestinesi, estratti dal libro di Vittorio Arrigoni, pacifista impegnato nel sostegno alla causa della pace e cori al grido di Gaza libera, Palestina Libera! e Giù le mani dai bambini. Tornato davanti a Palazzo Sacchetti, il corteo ha incontrato il sindaco Alberto Bellelli, che ha letto l’ordine del giorno appena approvato all’unanimità dal Consiglio Comunale. “Di fronte alla nuova escalation di violenza che sta causando centinaia di morti e feriti – ha dichiarato il primo cittadino – e ricordando che la Striscia di Gaza da quasi dieci anni è una sorta di prigione a cielo aperto dove sopravvivono in condizioni disumane oltre 1 milione e mezzo di persone in gran parte bambini e donne, il Consiglio chiede di agire con determinazione per raggiungere l’immediato cessate il fuoco, proteggere la popolazione civile della Striscia, di dispiegare una forza d’interposizione internazionale dell’Onu e definire un piano per mettere fine a questa situazione intollerabile e giungere a un accordo di pace giusto e duraturo basato sulle risoluzioni delle Nazioni Unite e sul principio Due stati per due popoli”. Se non servirà a fermare le ostilità, la manifestazione ha tuttavia dimostrato che, a Carpi, la pace è un tema sentito, capace di far uscire di casa centinaia di persone. A chiedere pace anche per chi soffre lontano dalla porta di casa propria.
M.M.
 

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