Lorenzo Rossetto ha vent’anni, è un cuoco ed è in partenza per un’avventura straordinaria dall’altra parte del mondo. Destinazione: Cina! “Non ho vincoli e non ho nulla da perdere – ci racconta – quindi sono entusiasta ed emozionato all’idea di partire. Non mi aspetto tutto rose e fiori ma nutro tante aspettative”. Il carpigiano, con in tasca una qualifica conseguita all’Istituto Alberghiero Nazareno, da due anni a questa parte lavora a San Marino, nella pasticceria di Roberto Losi. Poi il destino gli ha regalato un’occasione più unica che rara. “Quasi per caso mi sono imbattuto in un post sulla pagina Facebook del Nazareno nel quale si cercavano giovani disposti ad andare a lavorare in Cina, nella provincia del Guangdong. Alcuni imprenditori cinesi infatti hanno lanciato due catene di ristoranti italiani, una di alta fascia e una dal sapore più nazional popolare. Naturalmente per portare in Oriente tutta la bontà e la qualità dell’enogastronomia del Belpaese stanno cercando cuochi italiani e io non me lo sono fatto ripetere due volte. Ho spedito il mio curriculum a metà ottobre e il 20 novembre partirò alla volta della Cina”. Per almeno un anno, la pasticceria dovrà quindi rinunciare all’aiuto di Lorenzo, così come La Patria dove è nato il suo amore per la Pesistica: “inizialmente mi metteranno alla prova affiancandomi a un cuoco cinese che, fortunatamente parla inglese, dopodiché vedremo… L’unica cosa che so è che mi aspetterà probabilmente un menù di pesce, speriamo però di potermi dilettare anche con i dessert”, sorride Lorenzo. Il cuoco made in Carpi infatti, pur definendosi “onnivoro fino alla morte” e amante di “tutto il cibo” ha una predilezione per i dolci. Piatto forte? “La torta di yogurt e mascarpone: un must per me, nonché il dolce preferito dai miei amici”.
Al termine del primo anno di lavoro, Lorenzo – che ha vitto, alloggio e viaggio pagati – avrà diritto a due settimane di vacanza e se i nuovi titolari saranno soddisfatti il suo contratto potrebbe essere rinnovato. “Alcuni amici cinesi mi han già detto che sono un privilegiato: un giorno libero a settimana e 15 giorni di vacanza l’anno non sono certo la regola per i lavoratori cinesi, abituati a ben altri ritmi”. Insomma un’occasione straordinaria per confrontarsi con un’altra cultura e con piatti e tradizioni diverse: “anche se in Oriente porterò la cucina italiana di certo scoprirà l’anima di quella cinese, alla faccia della cucina cantonese piena di glutammato che mangiamo qui”. E tra piatti alla piastra e al vapore, Lorenzo rimpiangerà i fornelli di casa? “Naturalmente ma, allo stesso tempo, sono impaziente di partire. La mia famiglia mi sostiene, soprattutto mio padre e mio fratello. Mia madre stringe i denti e anche se soffre so che è felice per me. Questa è un’occasione da non farsi scappare assolutamente”. La città del Guangdong dove Lorenzo vivrà ha circa 3 milioni di abitanti: “pensa che i miei titolari me l’hanno descritta come una cittadina… ma io, abituato e alla provincia, mi sento come Renato Pozzetto ne il Ragazzo di campagna”, ride il ventenne carpigiano.
Jessica Bianchi