Il futuro è in 3D

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“Una eccellente opportunità per sviluppare nuove relazioni di affari: ecco cosa recita l’invito ai meeting C’è posto per te, durante i quali diverse figure professionali entrano in contatto, si conoscono, si confrontano, fanno circolare le loro idee e innescano contatti potenzialmente in grado di generare occasioni di lavoro trasversali”.
A parlare è il 42enne carpigiano Fernando Bernini, titolare di Febertek e ideatore del Carpi FabLab: “un laboratorio dove fabbricare le idee, gratuito e aperto a chiunque abbia un business da sviluppare”, spiega.
Basato sul concetto di coworking, il FabLab ospita mensilmente una vetrina chiamata C’è posto per te, attraverso la quale ciascuno ha dieci minuti per presentarsi alla platea, generare curiosità e allargare la propria mente: “da oltre cinque anni offro sostanzialmente un salotto buono dove far interagire i settori più disparati, anche quelli meno affini. Il segreto risiede nell’attento ascolto dei vari interventi, per tentare di cogliere quei punti in comune con la propria attività, indispensabili per allacciare un rapporto professionale.
Molti non vogliono sprecare il proprio tempo, desiderano concludere immediatamente i propri affari… io, al contrario, credo sia vincente invertire la strategia, non precludersi alcuna strada, cercando di creare nuove opportunità di lavoro, anziché cercarle. Un pizzico di fantasia, spesso, è il segreto per superare momenti di difficoltà e reinventarsi sul mercato, soprattutto oggi. Il FabLab è uno spazio democratico dove il pubblico è protagonista, attraverso lo scambio reciproco dei biglietti da visita e la creazione spontanea di aree tematiche di discussione in spazi privati, in concomitanza con lo svolgimento del meeting nell’aula magna, proprio per capitalizzare al massimo il tempo a disposizione. Mediamente, un quarto dei partecipanti  stringe relazioni produttive ai fini del proprio business”. Un’iniziativa, quella importata in città da Bernini, (“completamente privata, con una funzione sociale e aggregativa forte e gestita anche grazie al contributo del tecnico comunale Paolo Ramella”) apprezzata dall’Amministrazione, la quale ha messo a sua disposizione Sala Congressi: “uno spazio, quello di viale Peruzzi, che così rinasce, offrendoci al contempo, un prezioso luogo di riferimento”. Fucine di idee, dove la creatività e la capacità di anticipare il futuro rappresentano gli ingredienti principali, il FabLab made in Carpi è anche un’occasione per coloro che cercano un’occupazione: “il talento, la volontà e la capacità di mettersi in discussione sono fondamentali per me. Per tale motivo, durante i meeting, ho deciso di offrire la possibilità a chi cerca lavoro di presentarsi alla platea”, prosegue Bernini.   In una manciata di minuti, queste persone raccontano chi sono, a cosa ambiscono e come potrebbero rappresentare una risorsa per le imprese presenti “facendo parlare il loro curriculum”.
Fernando Bernini, mente originale e in perenne movimento, ama ribaltare le carte in tavola, investire con coraggio e intraprendenza, guardando sempre avanti con determinazione e inventiva. Caratteristiche che fanno parte del suo Dna e lo animano sin da quando, giovanissimo, decise di lasciare il suo posto di responsabile tecnico, per cimentarsi in un’attività tutta sua, “cavalcando il mio sogno di mettermi in proprio”. Nel Duemila, Bernini fu tra i pionieri in Italia a credere nella stampa in 3D: “fui in grado di prevedere il mio futuro professionale e scommisi su un settore nel quale credevano in pochi; convinto che prima o poi sarebbe diventato alla portata di tutti”.
Un’avventura iniziata con appena sei milioni di lire: “comprai un cellulare e un portatile e, privo di una sede, lavoravo in un vecchio laboratorio dismesso dei miei genitori. Prima ancora di acquistare la tecnologia necessaria, ogni mio sforzo è stato teso alla costruzione di una rete di contatti con potenziali clienti e rappresentanti. Ho voluto dapprima creare un’esigenza. Un bisogno che, allora, non era ancora sentito. Mi sono da sempre proposto come un portatore di soluzioni, un intermediario tra varie professionalità, senza chiedere alcun compenso per la mia consulenza: un valore aggiunto a costo zero per distinguermi dalla concorrenza e non rappresentare solo un costo per la mia clientela. Una filosofia che mi ha premiato nel tempo, facendomi conquistare la fiducia di oltre un migliaio di clienti”.  Nella sua Febertek, a Fossoli, oggi Fernando Bernini è in grado di stampare in 3D qualsiasi cosa: “non esiste un settore univoco di applicazione. Non mi sono mai posto vincoli. Ogni idea può essere concretizzata in tridimensionale: dalle protesi medicali alla bigiotteria, dall’arte funeraria alla meccanica…”.
Geniale e flessibile, Bernini è sempre alla ricerca di qualcosa in più: “per abbassare i costi produco internamente il materiale necessario per realizzare i prototipi e, da anni, utilizzo la tecnica di infiltrazione ionica di metallo, vero e proprio fiore all’occhiello della mia attività, in quanto consente di conferire maggiore robustezza al prototipo il quale può essere così anche testato senza rischiare di rompersi”.
Numerose le idee che frullano nella mente di Bernini ma, uno dei suoi obiettivi futuri principali, è quello di “poter organizzare a Carpi, un Festival della Tecnologia, un contenitore capace di portare in città le realtà industriali più innovative e meritevoli. Un modo efficace per consolidare sul nostro territorio quel turismo industriale, di fatto già avviato da tempo con l’iniziativa dei meeting. Una vetrina che, oltre a dare visibilità a idee e prodotti, genererebbe visibilità per Carpi, con ricadute economiche positive per l’intera collettività”.
Jessica Bianchi
 

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