Dino Pegoraro, ex rappresentante di commercio, milanese di nascita ma carpigiano di adozione, ha deciso di tornare, da pensionato, nella sua Milano, dopo quarant’anni di vita e lavoro trascorsi a Carpi. Pegoraro ha conosciuto la nostra città per motivi di lavoro negli Anni ’60, gli anni d’oro del settore tessile/abbigliamento. Aprì un ufficio commerciale dove restava per cinque giorni alla settimana tornando poi nel capoluogo lombardo, in famiglia, solo per i weekend. Il lavoro gli piaceva, divenne amico di numerosi clienti che, a loro volta, gli dimostrarono fiducia. Si trasferì definitivamente alla Corte dei Pio con tutta la famiglia nell’ottobre del 1999. Dino Pegoraro, insieme alla moglie e ai due figli, ora sposati, si è trovato bene in città e, dopo la pensione, si è dedicato al volontariato sociale, rispondendo all’appello della neonata Croce Blu di Carpi, la quale cercava autisti per il trasporto di anziani, malati e portatori di handicap. Ha frequentato anche l’Università Gasparini-Casari di cui è stato segretario e vice presidente. Si è speso a lungo anche nella Parrocchia di Quartirolo dove ha stretto un legame di stima e amicizia con il compianto don Claudio Pontiroli il quale lo coinvolse nell’organizzazione della Sagra della Madonna della Neve, nella Corale e nel catechismo. Ultimamente è entrato nell’Associazione Legionari del Bene la quale svolge la propria opera umanitaria a favore del Burkina Faso.
Questa, in sintesi, la vita di questi ultimi 40 anni del carpigiano d’adozione Dino Pegoraro il quale, in questi giorni di fine maggio, ci lascerà, per tornare a Milano, avendo accolto l’appello della figlia Elena: “papà è ora che tu venga a fare il nonno”. Non ha davvero potuto dire di no alla figlia ma, soprattutto, a suo nipote 14enne, costretto in carrozzina.
Ma Dino abbandona Carpi con dolore, soprattutto perché lascia tanti amici sinceri che gli hanno sempre dimostrato amicizia, cordialità e rispetto.
Oggi anche loro sono rammaricati di questa partenza e sanno che sarà difficile trovare sulla ‘piazza’ un altro Dino, sempre così generoso e disponibile verso il prossimo.
Cesare Pradella