“L’importo è aumentato perché è cresciuta la percentuale dei morosi”

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Aimag, la multiutility che gestisce a Carpi e in numerosi Comuni della Bassa il servizio idrico, ha comunicato ai propri utenti che, secondo quanto stabilito dall’Autorità per l’energia elettrica e il gas, adeguerà il deposito cauzionale. Questo significa per i vecchi clienti passare da un deposito di pochi euro a uno di quaranta. Ma a cosa è imputabile tale aumento? Lo abbiamo chiesto al direttore generale Antonio Dondi. “Una recente delibera dell’autorità ha dato ai gestori del servizio idrico la facoltà di dare una regola comune a tutti gli utenti sul deposito cauzionale, ovvero la somma, produttiva di interessi legali, che i clienti lasciano in deposito e che viene poi restituita alla cessazione del rapporto. Prima di tale delibera nel nostro bacino vi era una situazione molto diversificata: i clienti storici non pagavano alcun deposito mentre, dal 2006, i nuovi allacciati pagavano 15 euro. Abbiamo colto l’occasione per dare omogeneità, portando la cauzione a 40 euro per tutti. Le ragioni di questo aumento sono da rinvenirsi nella necessità di dotarci di strumenti a tutela del credito più efficaci”. Sostanzialmente il balzello serve per limitare il fenomeno della morosità degli utenti cessati. “Sui circa 4mila i clienti acqua che, ogni anno, cessano la fornitura  – prosegue Dondi – una parte non irrilevante non paga le ultime fatture dell’acqua. Il deposito, che non viene restituito sino a saldo completo delle fatture, costituisce pertanto una necessaria forma di tutela. L’importo è aumentato perché è cresciuta la percentuale dei morosi”. Nel periodo pre crisi, ovvero nel 2008, a 45 giorni, “il 3% degli utenti non pagava l’acqua ora – sottolinea il direttore – il dato si è quadruplicato e la percentuale sfiora il 12%”. Mediamente la voce acqua pesa sulle tasche delle famiglie per circa 250 euro l’anno e sono stati numerosi i clienti onesti che hanno storto il naso di fronte a tale aumento. “Quaranta euro corrispondono circa a due mensilità: la delibera stabilisce che l’importo massimo del deposito può arrivare fino a tre. Siamo stati un po’ più bassi”, continua Antonio Dondi. Esiste però un’alternativa per chi non vuole affrontare l’esborso, assicura il direttore, “riteniamo che la forma di pagamento di addebito in conto corrente bancario costituisca già un efficace strumento di garanzia e possa quindi sostituire il deposito cauzionale. Chi ha già optato per questa modalità di pagamento non ha il deposito e preciso anche che, a quanti in futuro decideranno di ricorrere a tale modalità, noi restituiremo il deposito versato”.
Jessica Bianchi
 

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