L’altro Fellini a Soliera

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È dedicata a Federico Fellini la serata di mercoledì 18 marzo, a Soliera. Alle 19, in Biblioteca Campori (piazza Sassi 2), Gianfranco Angelucci e Roberto Naccari presentano il libro Riccardo e Federico Fellini tra segreti e bugi”. Seguirà alle 21, al Nuovo Cinema Teatro Italia di via Garibaldi 80, la proiezione del docu-film L‘altro Fellini di Roberto Naccari e Francesco Bisulli. L’ingresso è libero.
Come di consueto, per il programma solierese Doc in Tour, gli appuntamenti culturali vengono corredati da un’attenzione alla gastronomia biologica e a km zero. In biblioteca, dalle 15.30 in poi, si potranno acquistare i prodotti a filiera corta dell’Agriturismo Seghizza e della  cooperativa agricola “Frutti da favola”, mentre alle 20.30, fra la presentazione del libro e la proiezione del film, si potrà cenare a buffet.
Fellini è ancora il cineasta più conosciuto del mondo. Quello che di Federico pochi sanno è che aveva un fratello, Riccardo, anche lui regista. Quello che nessuno sa e su cui non si era mai indagato è il complicato rapporto che li ha uniti e divisi, per tutta la vita. Una storia che svela aspetti sconosciuti e inaspettati dell’interiorità di Federico facendo emergere di fatto un altro Fellini.
Il fratello di Federico era nato a Rimini, viveva a Roma e faceva il regista. Roberto Naccari e Stefano Bisulli raccontano quindi una doppia biografia, quella di Federico, attraverso quella del fratello, Riccardo, e viceversa. Attraverso un’ampia serie di documenti – dalle fotografie di famiglia alle pagelle della scuola, dalle immagini di repertorio alle interviste alla figlia di Riccardo, Rita, come alla nipote Francesca o allo storico assistente di Federico, Rossi – gli autori concatenano due vite, restituendoci un complicato rapporto fraterno. L’uno eccelleva nel disegno, l’altro nel canto; Federico dall’aspetto morbido eppure timido e introverso, Riccardo prestante e affabulatore. Così i fratelli Fellini da Rimini sono approdati a Roma “per fare lo spettacolo” trovandosi a percorrere una strada comune ma piena di vicoli diversi, che per Riccardo sono stati dilatanti e impervi, negli stessi anni in cui Federico vinceva Cannes o il mondo lo celebrava per “Otto e mezzo”.

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