“Ai giovani dico: abbiate coraggio”

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Molti ci pensano, ma pochi lo fanno. Partire alla ricerca di maggiori opportunità professionali, animati dalla convinzione che anche da soli in un Paese straniero ce la si possa fare. Alessandro Marchi, carpigiano classe 1979, ne è la dimostrazione.  Dopo pochi anni in Irlanda ha fatto carriera nel settore alberghiero, riuscendo a diventare Food & Beverage Duty Manager all’Athlone Springs Hotel, dove è responsabile non solo di bar e ristorante, ma anche dell’intero hotel, e dove si è creato una famiglia.
Pensi che avresti potuto raggiungere gli stessi risultati professionali anche in Italia?
“Non credo proprio. In Italia non si crede nei giovani perchè sono “scomodi” per le vecchie generazioni che ci dirigono, tanto nelle aziende quanto nella politica.  I giovani, pur non avendo l’esperienza hanno tanta voglia di fare, maggiori energie e la creatività che spesso manca nelle nostre imprese. Sono più flessibili, e riescono a cambiare e ad adattarsi alle nuove situazioni più rapidamente.  Tutto questo in Italia ancora si fatica a comprenderlo e a sfruttarlo. Se si investisse maggiormente nei ragazzi in tutti i settori, dal pubblico al privato, forse qualcosa cambierebbe. Quando sono arrivato in Irlanda nel 2007 sono partito da zero e, nell’arco di pochi anni, mi sono costruito un futuro.  Ho iniziato come cameriere al Clarion Hotel IFSC – oggi Spencer Hotel – di Dublino. Il mio inglese era pessimo ma ai capi piaceva come lavoravo così, dopo tre giorni di prova, mi offrirono un contratto part-time.  Dopo circa 6 mesi due colleghi del bar se ne andarono così chiesi di essere trasferito. Volevo provare qualcosa di diverso e mi andò bene.  Dopo altri 6 mesi sono stato promosso Head Bartender, nell’autunno del 2008, e nel 2009 mi misero a capo dei due bar dell’hotel. Nel 2010 trovai lavoro come Assistant Bar Manager al Radisson Blu Royal Hotel di Dublino. Rimasi lì quasi 2 anni e fui promosso Bar Manager dopo 18 mesi.  La stessa compagnia mi chiese di trasferirmi a Galway nel 2012 e di lavorare presso il Radisson Blu Hotel & Spa Galway come bar manager ma, stavolta, a capo dei 7 bar dell’hotel. Infine, l’ultima grande conquista: ho appena trovato lavoro come Food & Beverage Duty Manager all’Athlone Springs Hotel di Athlone”.
Quali obiettivi ti sei prefissato professionalmente parlando?
“Voglio diventare General Manager di un hotel e mi sono dato una scadenza di 4/5 anni.  Inoltre, non mi dispiacerebbe fare un’esperienza lavorativa in un altro Paese. Sarebbe una sfida grande con la famiglia a carico, ma credo che rappresenterebbe un’occasione positiva anche per i miei figli”.
Quindi in Irlanda hai trovato anche l’amore?
“Sì, ho conosciuto Gosia al Clarion Hotel. Lei lavorava in reception e io al ristorante.  Siamo subito diventati amici. Poi, nel 2008, dopo una vacanza in Sud Africa ho capito che mi mancava e che per me era qualcosa di più di una semplice amicizia.  Una volta tornato, abbiamo cominciato a frequentarci e nel gennaio del 2010 ci siamo sposati nella sua città di nascita, Poznan in Polonia.  A luglio 2010 sono diventato papà per la prima volta di Nathan, e a maggio del 2011 è arrivata la nostra piccola Maya”.
Hai mai pensato di venire a vivere con la tua famiglia in Italia?
“Non ci penso nemmeno! Voglio dare l’opportunità di un futuro migliore ai miei figli. E’ la mentalità che è sbagliata in Italia. Siamo rimasti indietro quando il resto del mondo è cambiato. Basta guardare l’istruzione: il metodo Montessori in Italia è per lo più sperimentale e sono pochissimi gli asili che lo adottano, invece qui in Irlanda è presente in tutti gli asili dai 3 ai 5 anni.  E pensare che Maria Montessori era italiana! Inoltre, in alcune classi elementari si comincia a studiare sui tablet invece anziché sui libri. Il livello di sviluppo di un Paese parte proprio dalla scuola”.
C’è qualcosa che ti manca di Carpi?
“Ovviamente mi mancano famiglia e amici, poi banalmente la cultura del mangiar bene e le estati torride, ma non potrei più fare a meno della natura e dei paesaggi d’Irlanda che nelle rare giornate di sole tolgono il fiato”.
Cosa diresti ai  più giovani?
“Vorrei lanciare un messaggio a tutti quei giovani che vorrebbero cambiare vita ma non sanno come farlo, che sentono il bisogno di partire, ma sono frenati da quello che la famiglia o gli amici dicono o possono pensare di loro. Quando siete convinti che una strada sia quella giusta: percorretela. Il resto verrà da sé”.
Chiara Sorrentino
 

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