Resistenza e memoria: tra mito, storia e presente

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Resistenza, memoria e solidarietà saranno questi i cardini del progetto dedicato ai Sette Fratelli Cervi che culminerà con la rappresentazione di sabato 19 dicembre, alle 21, al Teatro Comunale di Carpi. Due le rappresentazioni dal titolo – riprendendo l’epigrafe di Calamandrei alla madre dei fratelli Cervi e i versi di una poesia di Quasimodo a loro dedicata – O figli cari. Non per memoria, ma per i giorni che strisciano: una alla mattina per gli studenti degli istituti superiori del territorio e una serale per tutti.  Promossa dall’associazione culturale AppenAppena con il patrocinio dei Comuni di Carpi, Soliera e Novi di Modena, l’iniziativa rappresenta l’evento conclusivo di DNA  Memoria, cartellone nato per commemorare i 70 anni della Resistenza.
Scritta da Federico Baracchi insieme a Saverio Bari, che ne curerà anche la regia, e messa in scena dalla Compagnia im exil, la pièce intende riflettere sulla Storia e, soprattutto, sulle storie degli uomini che la vivono e, vivendola, la fanno. L’opera prende spunto dalla vicenda dei Fratelli Cervi, trucidati dai fascisti il 28 dicembre del 1943 a Reggio Emilia, e dal parallelo episodio biblico dei Sette Martiri Maccabei. Narrata nell’Antico Testamento, la vicenda racconta di come questi sette fratelli, accusati dal persecutore del loro popolo Antioco IV Epifane (175-164 a. C.) di praticare i culti e i riti ebraici a loro vietati, rifiutarono di abiurare alla fede dei padri nonostante le torture e la morte, alla quale decisero di andare incontro – insieme alla madre – pur di non rinunciare ai propri convincimenti. Sebbene la Bibbia non restituisca i nomi né indichi il luogo in cui il martirio si svolse, il loro culto si diffuse rapidamente e sembra che sia divenuto universale nella Chiesa a partire dal V secolo. Questi due episodi saranno il motore di una riflessione sul valore della Resistenza nella nostra contemporaneità, a partire da ciò a cui, al giorno d’oggi, occorre opporsi per costruire una società diversa e più giusta.
Scopo degli autori è dunque quello di stimolare una riflessione sul significato più ampio e sottile della Resistenza, indirizzando lo sguardo verso quelle piccole e quotidiane azioni e scelte che fanno della nostra vita ciò che è, ma anche quello di ragionare in maniera simbolica sulla ricorsività della Storia. Gli spettatori potranno, la sera della rappresentazione e durante appositi momenti nei giorni precedenti, donare generi di prima necessità alla Banca del Tempo, che provvederà poi a consegnarli alla Caritas di Carpi.
I generi richiesti sono: olio, farina, scatolame, latte a lunga conservazione, conserva, riso, generi alimentari non deperibili, pannolini per bambini e prodotti per l’igiene personale. Sarà possibile consegnarli presso: sede Banca del Tempo, via De Amicis 59, ogni mercoledì dalle 16 alle 18 e in via Genova, 1 al Centro sociale Loris Guerzoni, tutti i pomeriggi dalle 15 alle 18.