Alle 10:30 del 27 gennaio, via Atene si è tinta dei colori vivaci delle centinaia di piccole giacche dei bimbi provenienti dalla scuola dell’infanzia Agorà, dalla primaria Sandro Pertini e dal nido Melarancia. Circondati da stendardi che riportano le loro parole di pace, i bambini si sono riuniti in un grade cerchio per ricordare le vittime della Shoah. A fare gli onori di casa e a ringraziare i piccoli per il loro impegno è stato il dirigente Attilio Desiderio, gli hanno fatto eco le commoventi parole dell’assessore alle politiche scolastiche del Comune di Carpi, Stefania Gasparini. “Dobbiamo imparare dai bambini. Dalla loro gioia, voglia di stare insieme in pace e tranquillità: dobbiamo apprendere a non aver paura degli altri”.
Il suo lungo discorso si è concluso poi con un’esortazione a non dimenticare gli errori passati affinché la storia non si ripeta.
Quando una delle insegnanti ha sollevato verso il cielo un orologio, i bambini di tutte le scuole hanno osservato un minuto di silenzio, a cui è seguita l’esecuzione corale del brano di Fabrizio De André, Girotondo.
Ma qual è il significato che i bambini attribuiscono alla Giornata della Memoria? “E’ un giorno in cui dobbiamo ricordare non solo le vittime della seconda guerra mondiale, ma anche quelle della prima e di tutte le altre guerre” ha risposto il piccolo Luigi.
“Ci siamo preparati a lungo per questa giornata – ha aggiunto Fatima – abbiamo disegnato e ritagliato delle colombe e ascoltato la canzone di De Andrè varie volte per impararla”.
All’insegnante, Giulia Clemente, il compito di spiegare com’è nata questa iniziativa: “come sempre i nostri progetti nascono da un’idea piccola che poi si espande. Inizialmente volevamo limitarci a esporre le bandiere, poi abbiamo pensato di coinvolgere nel progetto anche il Nido e la Primaria. Tutti i docenti hanno accolto con entusiasmo l’idea; del resto, quando l’intento è passare un messaggio così bello alla comunità, nessuno può esimersi”.
Alcuni pensano che il tema della Shoah sia troppo crudo e complesso per essere affrontato con i bambini: “noi siamo convinti che con i tempi, i modi e le parole giuste anche i bimbi possano capire. Il concetto in fondo è semplice: non esiste una guerra giusta, non può essere accettabile nulla che comporti la morte di persone innocenti. Vorremmo che i nostri alunni associassero sin dalla più tenera età la guerra al male, anche nelle piccole cose, a partire dai litigi coi loro compagni e genitori. Ovviamente considerata la delicatezza del tema è fondamentale prepararli in anticipo, attraverso la visione di filmati e la lettura di libri per permettere loro di interiorizzare il concetto di guerra e pace. “Speriamo che il seme gettato cresca – conclude Giulia Clemente – e che da questi bambini germoglino cittadini consapevoli”. La mattinata si è conclusa con una replica della canzone: un inno alla vita capace di superare qualsiasi tragedia. E, ascoltando le voci dei bambini, non si può che sperare in un futuro più sereno.
Giovanni Melegari e Veronica Veratti