“I servizi segreti non collaborano tra loro”

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Ex operaio a Marghera, ex contestatore, figlio di un poliziotto, friuliano, il giornalista Toni Capuozzo, inviato di guerra ed esperto di terrorismo islamico, sarà a Carpi, giovedì 7 aprile, alle 21, presso l’Auditorium della Biblioteca Loria, ospite della rassegna Ne vale la Pena (ciclo di incontri promosso da Assessorato alle Politiche Culturali del Comune, Radio Bruno, Rock No War! Onlus, sezione modenese di Anioc – Associazione Nazionale Insigniti Onorificenze Cavalleresche e Libreria Mondadori). Il tema dell’incontro, diretto da Pierluigi Senatore, sarà: Londra, Madrid, Parigi, Bruxelles… attacco all’Europa.
Capuozzo, dalle dimensioni dell’attentato in Belgio si direbbe preparato da tempo: qual è la sua lettura?
“Affermare che i terroristi abbiano colpito nel cuore dell’Europa, solo perché l’attentato è avvenuto nella sede di importanti istituzioni europee è una forzatura. In realtà hanno colpito nel mucchio, laddove era più facile, prendendo di mira civili inermi, persone che si recavano al lavoro, studenti… e non  burocrati o euro parlamentari. Sono convinto che l’attentato sia stato frutto della necessità da un lato di anticipare un progetto pianificato da tempo e dall’altro di evitare che, in seguito alla cattura, Salah Abdeslam potesse rivelare qualcosa e compromettere i piani dei terroristi”.
Ci sentiamo tutti più vulnerabili…
“Siamo certamente di fronte a un nemico feroce e determinato che, inevitabilmente, mette paura ma è meno onnipotente di quanto voglia apparire. In questi mesi se lo stato islamico avesse voluto scegliere un nemico da colpire in risposta al terreno che sta perdendo nelle sue terre, nella sua casa, avrebbe dovuto colpire la Mosca di Putin. In realtà ha affondato il colpo laddove era possibile farlo grazie a una rete logistica di contatti, complicità, omertà  e silenzio. Non dimentichiamo infatti che la comunità islamica di Bruxelles rappresenta un quarto della popolazione dell’area della capitale: certo non sono tutti terroristi ma in quella comunità sono rintracciabili fenomeni di collusione,  omertà e paura nel collaborare con le Forze dell’Ordine per isolare e denunciare i terroristi”.
Dove ha sbagliato l’intelligence belga?
“Il ministro degli interni ha affermato di aspettarsi un attentato, seppure non di queste dimensioni: ciò testimonia che ci sono state delle insufficienze nei servizi di intelligence e nell’operato delle forze di polizia.
I servizi belgi non hanno certo offerto una grande prova di sè. Questo però è un nemico difficile da affrontare: può nascondersi e colpire ovunque. Nessuno può quindi sentirsi al riparo da chi è deciso a uccidersi pur di massacrare altre persone.  Ciò che ci vuole è un maggior coordinamento europeo: sarebbe il caso di mettere in piedi un’agenzia di intelligence europea contro il terrorismo dal momento che è un nemico comune, in grado di colpire tutti in modo assolutamente indiscriminato”.
Oltre alla stretta attualità, nel corso della serata, a ingresso libero, verrano presentati anche i libri di Capuozzo,  Il segreto dei marò e Le guerre spiegate ai ragazzi.