A Soliera nei giorni scorsi sono stati individuati dalla Guardia di Finanza di Modena cinque lavoratori in nero di cui quattro senza permesso di soggiorno in un’impresa tessile dove lavoravano 27 operai di nazionalità cinese.
Per sfruttamento lavorativo e caporalato nel settore tessile, ad ottobre scorso era stata condotta una maxi operazione dei carabinieri che avevano individuato un laboratorio tessile a Novi di Modena ritenuto “capofila” rispetto agli altri laboratori di confezione tessili cinesi
“Come associazione ci battiamo quotidianamente per la regolarità sul luogo di lavoro e il contrasto al sommerso. È giusto che le autorità facciano i dovuti controlli per fare emergere quelle situazioni di irregolarità”. Roberto Guaitoli, presidente Lapam Confartigianato per la categoria Moda, commenta con queste parole la notizia dei controlli. “Effettuare controlli nei luoghi di lavoro è un atto di responsabilità che va oltre la semplice verifica di conformità normativa – conclude Guaitoli –. È un investimento nella qualità, nella sicurezza e nella tutela del Made in Italy, simbolo di eccellenza riconosciuto in tutto il mondo. Far emergere eventuali irregolarità significa proteggere le imprese virtuose, promuovere la concorrenza leale e valorizzare il lavoro regolare, che è il cuore pulsante della nostra economia. Ogni controllo rappresenta un passo avanti verso un sistema produttivo più etico, innovativo, sostenibile e competitivo, capace di sostenere le imprese e i lavoratori, garantendo trasparenza e fiducia nei confronti dei consumatori italiani e internazionali. È significativo evidenziare, inoltre, che grazie all’opera di sensibilizzazione della nostra associazione, numerose imprese hanno aderito a protocolli di legalità e adottato politiche di sostenibilità che abbracciano non solo la tutela ambientale, il riciclo e il riuso per la riduzione degli sprechi, ma anche la sostenibilità economica e sociale, a garanzia e valorizzazione dei propri collaboratori”.