Discarica Finale Emilia: il processo entra nel vivo, prossima udienza ad ottobre

Sul banco degli imputati, accusati di falso, abuso, inquinamento e pericolo ambientale, ex manager della società Feronia (Gruppo Herambiente) proprietaria della discarica. Tra loro anche l’ex Presidente del Consiglio di Amministrazione di Feronia, già Direttore Generale di Herambiente Servizi Industriali, a metà aprile nominato Direttore Generale di Aimag.

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Si è tenuta una nuova udienza del processo sulla discarica di Finale Emilia e finalmente si è entrati nel vivo. Sul banco degli imputati, accusati di falso, abuso, inquinamento e pericolo ambientale, ex manager della società Feronia (Gruppo Herambiente) proprietaria della discarica. Tra loro anche l’ex Presidente del Consiglio di Amministrazione di Feronia, già Direttore Generale di Herambiente Servizi Industriali, a metà aprile nominato Direttore Generale di Aimag.

Il processo è iniziato un anno fa e, dopo alcuni frangenti abbastanza imbarazzanti e una serie di rinvii, nell’udienza di martedì 11 giugno si è arrivati all’esposizione dei fatti con le deposizioni dei carabinieri forestali che hanno ricostruito la vicenda.

Come sempre, era presente l’Osservatorio civico ‘Ora tocca a noi’ costituito nel 2016 per volontà di un gruppo di cittadini e parte civile nel processo. “La storia delle discariche finalesi – sottolineano – appassiona la cronaca e i cittadini da più di un decennio. Nel racconto dei forestali sono emersi nomi noti di manager delle utilities, di personaggi della politica finalesi e le questioni sempre sottolineate dall’Osservatorio civico. Auspichiamo che il processo porti finalmente alla luce le cosiddette verità nascoste di questa vicenda e che tutti i cittadini siano finalmente consapevoli delle responsabilità di chi ha voluto pervicacemente che questo progetto fosse realizzato a tutti i costi nel nostro territorio a dispetto della mancata bonifica delle due discariche precedenti, dell’inquinamento delle acque e delle migliaia di irregolarità raccolte minuziosamente dai Forestali e dalla Procura portate l’11 giugno nell’aula del Tribunale di Modena dal pm Marco Niccolini.

Una nota però va fatta. Si sente ripetere da mesi che bisogna procedere e poi constatiamo che invece le udienze vengono calendarizzate ogni quattro/sei mesi. Vogliamo sperare che non si tenti come in passato di giocare la carta della prescrizione al fine di non giudicare chi ha fatto sempre spallucce sulla nostra salute e sul bene prezioso che rappresenta per tutti noi. La giustizia faccia il suo corso, l’aspettiamo da troppi anni. Una giustizia ritardata è una giustizia negata e questo per Finale Emilia non deve succedere”.

“La prossima udienza –  afferma Maurizio Poletti –  è fissata il 22 ottobre. Infatti,  gli ultimi documenti pervenuti da novembre 2023 a marzo 2024 dimostrano che sono 24 gli sforamenti dei valori di fondo, nonostante siano stati innalzati i parametri: i monitoraggi delle acque sotterranee hanno rilevato lo sforamento di sostanze come ferro, manganese, solfati, nichel e boro, quindi l’inquinamento va avanti”.

S.G.

 

Nel servizio di Striscia la Notizia (29 maggio 2024), Moreno Morello, insieme a Maurizio Poletti dell’Osservatorio Ora Tocca a Noi, ricostruisce la storia della discarica di Finale Emilia realizzata in un’area a rischio idrogeologico, interessata da un’alluvione nel 1982 quando il Panaro allagò Finale. La discarica fu chiusa nel 2000, ma un nuovo sito fu aperto nel 2012, fino all’autorizzazione di una mega discarica nel 2019 in un contesto di inquinamento già conclamato e con già due discariche presenti. GUARDA IL VIDEO DI STRISCIA LA NOTIZIA

Finale Emilia, la discarica nella zona a rischio idrogeologico