Concorso di progettazione Torrione degli Spagnoli: una questione di forma e una di sostanza

Il manufatto progettato affaccia sul Cortile delle Stele e, rinunciando a rivendicare un ruolo da protagonista, avrebbe potuto richiamare quel grande esempio di architettura della memoria raccordando le due aree esterne separate dal passo degli Sbirri.

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Un incidente di percorso ha rischiato di mandare a monte il lungo lavoro della commissione giudicatrice: alla proclamazione del vincitore del concorso internazionale per l’accesso esterno al Torrione degli Spagnoli, un componente della commissione ha individuato una possibile incompatibilità in considerazione di una collaborazione, risalente a sei anni fa, con uno degli architetti concorrenti. In questi casi è il concorrente che, nel rispetto della correttezza deontologica,  sarebbe tenuto alla segnalazione. La commissione giudicatrice basa il proprio lavoro su codici attribuiti ai singoli progetti di cui resta sconosciuta la paternità quindi non è stato ravvisato un interesse privato che si ponesse in contrasto con l’interesse pubblico ma resta una questione di opportunità, non meno importante per evitare potenziali conseguenze all’immagine di imparzialità dell’amministrazione nell’esercizio delle proprie funzioni. I successivi controlli, supportati anche da un parere legale, hanno dimostrato la correttezza dell’operato della commissione giudicatrice.

Oggetto del concorso di progettazione era la realizzazione del collegamento verticale esterno di tutti i piani del Torrione degli Spagnoli e la sistemazione dell’area esterna di pertinenza: lo sguardo poteva essere rivolto ai BBPR ma le soluzioni progettuali si sono concentrate principalmente sull’involucro di scale e ascensore. Siamo sul retro del Torrione degli Spagnoli nell’area fra l’archivio e il Cortile delle Stele (area a sua volta oggetto di sistemazione), parte integrante del Museo al Deportato progettato dai BBPR (Banfi, Belgioioso, Peressutti, Rogers) con Giuseppe Lanzani e Renato Guttuso (1963-1973).

Il manufatto progettato affaccia sul Cortile delle Stele e, rinunciando a rivendicare un ruolo da protagonista, avrebbe potuto richiamare quel grande esempio di architettura della memoria raccordando le due aree esterne separate dal passo degli Sbirri. Proprio per questa ragione sarebbe stata preferibile una scelta che privilegiasse strutture più leggere, non solo per l’esigenza di evitare di occultare il complesso monumentale.

Quanto alla sistemazione dell’area prospiciente, il progetto vincitore risolve il ridisegno dell’intero cortile proponendo una nuova pavimentazione che rispetti la maglia rigorosa su cui poggia il Cortile delle Stele e inserendo rampe, raccordi e quattro esemplari di carpini bianchi.

La proposta classificata al terzo posto approfondisce lo spunto e recupera quello che è stato il metodo e l’approccio progettuale dei BBPR non solo nel modulo quadrato della pavimentazione ma attraverso “una spazialità e una serie di elementi scultorei che fungono da sedute e che recuperano il linguaggio architettonico e compositivo dell’opera dei BBPR, esplicitando la volontà progettuale di creare un continuum tra preesistenza e nuovo intervento”.

Ancor più interessante la soluzione del quarto classificato che immagina uno specchio d’acqua a bassissimo spessore per ottenere “la magia dello sdoppiamento dell’immagine riflessa nell’acqua”. Nel giudizio, la Commissione “apprezza la riscrittura dell’impaginato del fronte est del Torrione nel tentativo di costruire un dialogo con il testo preesistente. Interessante la proposta per l’area esterna nel rapporto con il Cortile delle Stele”.

Al bando di concorso “per acquisire la migliore soluzione progettuale per il collegamento verticale”, il Comune di Carpi è approdato dopo che la proposta della scala contenuta nel secondo stralcio dei lavori non era stata ritenuta ‘assentibile’ dalla Soprintendenza in quanto sprovvista di ascensore. Fra spese di consulenza, compensi alla commissione giudicatrice e pubblicità é costato 16mila euro e i primi quattro classificati si spartiranno un monte premi di 18mila euro. Notevole è stata la partecipazione: ben 52 i progetti inviati, e fra i 48 ammessi ne sono stati selezionati quattro per la scelta finale.

Sara Gelli

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