Voto unanime in Consiglio Comunale, le tartarughe mettono tutti d’accordo

L’Oasi La Francesa di Fossoli scelta come sito di ripopolamento in natura della testuggine palustre europea (Emys orbicularis), specie protetta e a rischio d’estinzione. Grazie a un finanziamento di 52mila euro, la meritoria attività portata avanti da anni dai volontari e tesa a salvaguardare le tartarughe di casa nostra verrà implementata grazie al progetto Life Urca Proemys: in oasi vi erano già vasche per l’allevamento ma per mancanza di attrezzature specifiche le nascite erano difficilmente monitorabili. Ora ne verranno realizzate altre non fangose e sarà acquistata un’incubatrice per garantire la sopravvivenza dei nascituri. Piccoli che saranno liberati in un’area protetta dell’oasi dove, contestualmente, saranno posizionate alcune trappole per la cattura degli esemplari di tartarughe aliene poi affidati a centri di accoglienza specializzati.

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Al via Life Urca Proemys, il cui obiettivo è quello di migliorare lo stato di conservazione della testuggine palustre europea (Emys orbicularis), specie protetta e a rischio d’estinzione, autoctona nel nostro Paese e in Slovenia. Il progetto, di durata quinquennale, è cofinanziato dal programma Life dell’Unione Europea, coordinato da WWF Italia e vede la partecipazione di sette partner italiani – Università degli Studi di Firenze, Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, Costa Edutainment con particolare riferimento all’Acquario di Genova, Università di Pisa, Centro Studi Bionaturalistici Srl, Parco Lombardo Valle del Ticino, Ente di gestione per i Parchi e la Biodiversità Emilia Centrale – e due sloveni. 

Per migliorare le condizioni degli habitat naturali dove vive questa specie, è previsto il ripristino di almeno 30 siti selezionati per una superficie complessiva di 9 ettari comprendenti diversi tipi di zone umide, paludi, zone fluviali, dune boscose o costiere e pianure alluvionali nelle due nazioni coinvolte. 

Tra i luoghi prescelti vi è anche l’Oasi La Francesa di Fossoli, inserita tra i siti Rete Natura 2000, dove sarà promosso il ripopolamento in natura dell’Emys orbicularis, grazie alle attività di riproduzione in ambiente controllato. Per disciplinare i compiti e i rapporti di collaborazione di tutti i soggetti in campo – Comune di Carpi, Ente di gestione per i Parchi e la Biodiversità Emilia Centrale e associazione Panda Carpi che gestisce l’oasi di casa nostra – giovedì 19 ottobre è stato discusso in Consiglio Comunale lo schema di convenzione per la realizzazione di azioni e interventi di conservazione e miglioramento degli habitat a favore della tartaruga di casa nostra.

“Le minacce principali alla sopravvivenza della testuggine palustre europea – ha spiegato l’assessore all’urbanistica Riccardo Righi – sono, oltre all’alterazione e alla frammentazione degli habitat naturali, la presenza di specie aliene, in particolare della Trachemys scripta, tartaruga più resistente agli sbalzi termici e pertanto maggiormente adattabile. Queste testuggini raggiungono la maturità sessuale più rapidamente rispetto a quelle autoctone ed essendo più resistenti hanno invaso l’habitat delle Emys orbicularis costringendole a spostarsi in habitat sfavorevoli dove faticano a sopravvivere”. Grazie a un finanziamento di 52mila euro, la meritoria attività portata avanti da anni dai volontari della Francesa tesa a salvaguardare le nostre tartarughe verrà implementata e potenziata: “in oasi vi erano già vasche per l’allevamento ma per mancanza di attrezzature specifiche le nascite erano difficilmente monitorabili. Ora ne verranno realizzate altre non fangose e sarà acquistata un’incubatrice per garantire la sopravvivenza dei nascituri. Piccoli che saranno liberati in un’area protetta dell’oasi dove, contestualmente, saranno posizionate alcune trappole per la cattura degli esemplari di tartarughe aliene poi affidati a centri di accoglienza specializzati”.

La convenzione è stata approvata con voto unanime dal Consiglio Comunale: le tartarughe mettono tutti d’accordo.

Jessica Bianchi 

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