Il grande violinista lèttone, per la prima volta a Carpi, chiude la stagione del Comunale

Il violinista e direttore Gidon Kremer chiuderà domenica 16 aprile, alle 17, la rassegna di classica, e anche la stagione 2023-2024 del Teatro Comunale: un grandissimo nome della musica internazionale, mai stato a Carpi finora, per concludere degnamente una programmazione ricca di grandi artisti.

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Il violinista e direttore Gidon Kremer chiuderà domenica 16 aprile, alle 17, la rassegna di classica, e anche la stagione 2023-2024 del Teatro Comunale: un grandissimo nome della musica internazionale, mai stato a Carpi finora, per concludere degnamente una programmazione ricca di grandi artisti.

Con il maestro lèttone suoneranno il giovane pianista Georgijs Osokins, suo connazionale, e la violoncellista lituana Giedré Dirvanauskaité.

Il Trio proporrà un variegato programma cameristico che prevede: la “Sonata n. 40 in si bemolle maggiore per violino e pianoforte, K 454” di Wolfgang Amadeus Mozart; “Middelheim” per trio con pianoforte di Giya Kancheli; il “Trio con pianoforte in la minore op. 50” di Pyotr Ilyich Tchaikovsky.

Spinto da una intransigente filosofia artistica, si legge nelle note del concerto, Gidon Kremer “si è guadagnato la reputazione mondiale di uno degli artisti più originali e avvincenti della sua generazione”. Il suo repertorio abbraccia le opere classiche più conosciute, così come la musica dei principali compositori del XX e XXI secolo: “è stato sostenitore delle opere di compositori viventi russi e dell’Europa dell’Est e ha interpretato numerose loro nuove composizioni, diverse delle quali sono state dedicate proprio a lui”.

Nel 1997 Gidon Kremer ha fondato l’orchestra da camera Kremerata Baltica con lo scopo di promuovere giovani musicisti talentuosi provenienti dall’area baltica; Giedré Dirvanauskaité è membro fondatore della Kremerata Baltica di cui è violoncellista principale dal 2008; Georgijs Osokins si è segnalato all’attenzione internazionale nel Concorso Chopin 2015, a 19 anni, ed è stato definito dalla critica “eccezionale e imprevedibile”.