Riparte l’iter che porterà alla realizzazione del nuovo Gattile di Carpi

“L’iter per la realizzazione del nuovo Gattile, che sorgerà in via Martinelli a Fossoli, si è finalmente sbloccato – spiega Roberto Solomita, in qualità di assessore dell’Unione delle Terre d’Argine - dopo uno stallo dovuto a costi troppo alti, in relazione alle risorse disponibili. L’Amministrazione dell’Unione delle Terre d’Argine ha tenuto diversi incontri con la Fondazione Lorenzini e si è deciso da una parte di limare, laddove possibile, il progetto per riuscire a evitare cifre troppo alte, dall’altra parte la Fondazione metterà a disposizione ulteriori fondi (240mila euro) per andare a coprire l’intera spesa che arriverà a circa 900mila euro”.

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Sono tanti i cittadini che si chiedono che fine abbia fatto il progetto del nuovo Gattile di Carpi e che dovrebbe sostituire la struttura ormai obsoleta di via Bertuzza a San Marino. Un progetto di cui si parla da anni, almeno dal 2018, che dovrebbe essere realizzato a Fossoli, su un’area di proprietà del Comune di Carpi, grazie all’eredità di 360mila euro lasciata della signora Virginia Lorenzini, scomparsa nel 2014, e che la Fondazione che porta il suo nome ha donato all’Unione delle Terre d’Argine. Il Gruppo di Fratelli d’Italia lo scorso mese di dicembre aveva presentato un’interrogazione a risposta scritta in Unione proprio per chiedere delucidazioni in merito all’iter di realizzazione del nuovo Gattile e le ragioni di uno stallo che durava da anni. Rispondendo all’interrogazione, l’Amministrazione dell’Unione ha precisato di essere in attesa di una risposta da parte della Fondazione che sarebbe dovuta arrivare nelle settimane successive, dunque tra gennaio e febbraio, relativamente alla possibilità da un lato di prevedere un contenimento delle risorse previste dal progetto e dall’altro di integrare le risorse messe a disposizione  dalla Fondazione Lorenzini. Nella risposta si intravedeva dunque una significativa apertura che ora viene confermata dalla notizia tanta attesa: tali incontri hanno dato esito positivo e la procedura che porterà al nuovo Gattile è finalmente ripartita.

“L’iter per la realizzazione del nuovo Gattile, che sorgerà in via Martinelli a Fossoli, si è finalmente sbloccato – spiega Roberto Solomita, in qualità di assessore dell’Unione delle Terre d’Argine – dopo uno stallo dovuto a costi troppo alti, in relazione alle risorse disponibili. L’Amministrazione dell’Unione delle Terre d’Argine ha tenuto diversi incontri con la Fondazione Lorenzini e si è deciso da una parte di limare, laddove possibile, il progetto per riuscire a evitare cifre troppo alte, pur non rinunciando alla qualità di una struttura che dovrà essere efficiente e rispondere appieno alle esigenze della realtà che andrà a ospitare, dall’altra parte la Fondazione metterà a disposizione ulteriori fondi (240mila euro) per andare a coprire l’intera spesa che arriverà a circa 900mila euro. Bisogna considerare che la cifra comprende, oltre ai costi di realizzazione della struttura, anche le opere di urbanizzazione (strade, allacci utenze…) che sono coperte dall’Amministrazione pubblica per un importo di circa 250mila euro. Ci saranno poi tutti gli step istituzionali che porteranno alla gara per l’affidamento dei lavori: la mia speranza è di poter partire con la posa della prima pietra nei prossimi mesi. Si tratta – conclude Solomita – di una struttura attesa da anni per il benessere degli animali e per consentire alle volontarie e ai volontari di svolgere il loro lavoro in una condizione più agevole”.

“E’ una notizia molto positiva: erano tanti i cittadini e i volontari – dichiara Pierangela Ferrari, presidente del Gattile – che continuamente mi chiedevano spiegazioni per questo stallo, preoccupati che i soldi venissero utilizzati dagli enti per altri scopi: sono sempre stata fiduciosa nelle istituzioni, certa che se si fossero trovati i fondi mancanti l’iter sarebbe ripartito e questa notizia conferma che non mi sbagliavo. Una struttura nuova è più che mai necessaria anche nell’ottica di contenimento delle spese di gestione, si pensi che in appena quattro mesi abbiamo ricevuto 18mila euro di bollette di energia elettrica, un vero e proprio bagno di sangue”.

Federica Boccaletti