Aimag, Mirandola non arretra sul patto di sindacato ed è scontro con Carpi e Soliera

Mirandola non arretra di un passo e anzi rivendica l’aver, per prima, posto l’attenzione sul tema del rinnovo del patto di sindacato di Aimag. Una posizione chiara, che tuttavia si è trovata a scontrarsi con i Sindaci di Carpi e Soliera, con quest’ultimo che oltretutto ricopre la carica di Segretario Provinciale del Partito Democratico.  

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Mirandola non arretra di un passo e anzi rivendica l’aver, per prima, posto l’attenzione sul tema del rinnovo del patto di sindacato di Aimag. Una posizione chiara, che tuttavia si è trovata a scontrarsi con i Sindaci di Carpi e Soliera, con quest’ultimo che oltretutto ricopre la carica di Segretario Provinciale del Partito Democratico.

“Mirandola, giusto per ribadire quanto si stia provando a ricostruire la situazione in maniera capziosa in questi giorni, considera Aimag il bene prezioso di una comunità numerosa, che abbraccia tutta la Bassa Modenese – rivendica l’Assessore Roberto Lodi – si tratta di una realtà in piena salute, che vanta oltre 600 dipendenti sul territorio ed ha un fatturato di 108 milioni di euro (oltre 400 milioni come Gruppo). Pur partecipando solamente con il 7% nella compagine azionaria (posizione che nella previsione di bilancio annualità 2023 ha portato a un dividendo calcolato di 700.000€) non ci si illuda – puntualizza Lodi – che l’Amministrazione Comunale mirandolese ceda passivamente alla manovra di aggiramento messa in atto da qualche sindaco del PD: non smetteremo mai di contrapporci a tale disegno, continuando ad aprire tavoli di confronto con le associazioni di categoria al fine di scongiurare un “ratto” utile a pochi, ed anzi dannoso per gli utenti. Il patto di sindacato deve essere rinnovato così com’è, ed al suo interno Mirandola vuole ritrovare la corretta posizione, a garanzia dell’indispensabile difesa di questo patrimonio”.

In una settimana caratterizzata dalla riunione a Concordia – fra Sindaci e amministratori della Bassa – l’Assessore richiama alla compattezza trasversale su un tema delicato e centrale per la quotidianità dei mirandolesi: “Veniamo accusati dal PD di speculazioni: peccato che la lite, furibonda, su Aimag si stia consumando proprio all’interno dei democratici della Provincia di Modena, con il segretario provinciale Solomita – schierato palesemente in favore di Hera – in aperto contrasto con tanti Sindaci, anche di centrosinistra, che comprensibilmente ed orgogliosamente mantengono una posizione critica. Occorre una convergenza ampia a difesa dell’autonomia e di una ricchezza che è – e deve rimanere – dei cittadini e non ostaggio di qualche Sindaco ormai prossimo alla scadenza del proprio mandato. Il PD mirandolese scelga da che parte stare: con comunità della Bassa o dalla parte degli interessi di pochi. 

E’ invece attraverso la propria newsletter che il sindaco di Carpi Alberto Bellelli ha espresso la propria opinione relativamente ad Aimag: “voglio essere chiaro fin dall’inizio – scrive – non ho intenzione di vendere le azioni detenute dal Comune, né di avviare processi di fusione o integrazione con Hera (ndr – 1) o altre multiutility, né di diminuire la presenza della parte pubblica nell’azienda. Aimag ha offerto servizi di alta qualità ai territori che ha servito e rappresenta un modello innovativo nella gestione dei rifiuti, tuttavia la situazione economica nazionale e internazionale sta mettendo in crisi questo modello. Dobbiamo proteggere l’azienda, i suoi dipendenti e le sue competenze, garantendo profitti ai Comuni soci, risorse che sono essenziali se non vogliamo aumentare le tasse per le imprese e le famiglie. È innegabile che l’azienda oggi sia paralizzata. Questo immobilismo va superato condividendo innanzitutto gli obiettivi che vogliamo raggiungere, tra cui l’espansione di Aimag, lavorare per metterla in condizione di vincere le gare di gestione per i servizi di gas, rifiuti e idrico, l’uscita dal perimetro della legge Madia sulle aziende a controllo pubblico per consentire ad Aimag di prendere decisioni strategiche in modo più rapido e meno burocratico e la costruzione di sinergie industriali con altri partner privati, partendo dal socio Hera (ndr – 2). Tutto questo deve essere fatto coinvolgendo tutti i soci, pubblici e privati, tra cui Hera (ndr – 3) e le Fondazioni. In sintesi: nessuna vendita di azioni, nessuna fusione o integrazione, nessuno spezzatino, ma la messa in sicurezza dell’azienda, garantendo una guida rappresentativa dei soci tutti”.

Si sa, Repetita iuvant.

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