Siccità, la situazione del Po resta critica

Migliora leggermente il contesto generale anche per il calo degli utilizzi, ma le temperature più alte dal 1950 e le scarse precipitazioni pesano notevolmente in alcune aree del distretto Padano che rimane in situazione di severità idrica media.

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Il Grande Fiume – fonte: Paolo Panni fotoreporter naturalista

La riunione odierna dell’Osservatorio permanente per gli utilizzi idrici ci consegna un quadro che mostra ancora anomalie; un mese di Ottobre più caldo dal 1950 con temperature marcatamente sopra la media che si sono protratte anche nella prima settimana novembrina, insieme a precipitazioni sostanzialmente scarse sul settore centro orientale del Distretto padano e leggermente più in linea con le medie del periodo in quello nord occidentale, non hanno contribuito ad una decisiva inversione di tendenza negli equilibri idrologici del territorio. Anche le piogge della prima settimana di Novembre si sono palesate come irrisorie e tutto questo ha generato un contesto ancora in sofferenza, anche se chiaramente mitigato dal temporaneo stop delle principali derivazioni dei prelievi per utilizzi agricoli.

Il deficit pesa ancora sulla gran parte dei corsi d’acqua Appenninici dove le portate degli affluenti del fiume Po sono per lo più scarse e dove si evidenzia la sofferenza localizzata di habitat e biodiversità. Oltre a ciò, in quest’area in particolare, le falde acquifere sotterranee restano quasi completamente scariche e tutto questo rischia di pesare notevolmente sulla prossima stagione. Arpae sottolinea anche come restino in sofferenza alcuni approvvigionamenti idropotabili nelle aree montane di Parmense, Forlivese e Bolognese. E se la situazione emiliano-romagnola non regala ancora ottimismo anche alcune aree Piemontesi e Lombarde rimangono ancora critiche sia in relazione ai deflussi che al livello di riempimento degli invasi idroelettrici e di alcuni grandi laghi alpini.

Rispetto al 20 ottobre scorso la situazione dei Grandi laghi regolatori vede il Lago Maggiore passare dal 20 al 53%; il Lago di Como dal 15 al 56%, Iseo e Idro dal 9 all’11,5% e Garda dal 27 al 36,2%.

La portata del fiume Po alla foce di Pontelagoscuro mostra un dato pari a 782 mc/s confermando una rilevazione superiore a quella minima (450 mc/s), ma assolutamente inferiore alle portate medie (1900 mc/s).

Le previsioni per i prossimi giorni indicano piogge non intense concentrate sulla parte centro-orientale del Distretto. Possibili accumuli rilevanti nell’area tra Piemonte, Lombardia ed Emilia. Dalla modellistica idrologica-idraulica si attende una ripresa dei deflussi nelle principali sezioni del fiume Po, fino a superare quota 1000 m3/s a Pontelagoscuro.

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