Novi: la crisi economica non ferma le estumulazioni

Sta facendo discutere la fermezza del Sindaco di Novi di Modena, Enrico Diacci, di voler procedere a ritmo spedito con il cronoprogramma di estumulazioni delle salme nel cimitero del paese. Operazione che può rivelarsi estremamente costosa ed è totalmente a carico dei familiari.

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Le famiglie stanno vivendo uno dei momenti più difficili dal punto di vista economico. Cittadini messi in ginocchio da bollette, a volte persino triplicate, con estesi aumenti che arrivano a interessare pure i beni di prima necessità. Una situazione che inevitabilmente crea una profonda incertezza verso il futuro. I politici, così come gli amministratori locali, si interrogano su quali misure attuare per far fronte a quella che da più parti è stata definita una “tempesta perfetta”, peraltro sopraggiunta subito dopo il periodo estremamente difficile segnato dalla pandemia da Covid-19.

Ed è in questo contesto che sta facendo discutere la fermezza del Sindaco di Novi di Modena, il riconfermato Enrico Diacci, di voler procedere a ritmo spedito con il cronoprogramma di estumulazioni delle salme nel cimitero del paese. Operazione che può rivelarsi estremamente costosa ed è totalmente a carico dei familiari.

Essendo per diversi defunti decorsi i termini di scadenza, anche da alcuni anni, l’Amministrazione comunale ha deciso di non attuare alcuna sospensione, nonostante a Novi non vi sia alcuna emergenza legata a questioni di spazio, anzi, di quello, nel cimitero del paese, ce n’è in abbondanza.

Non si vuole però rischiare di creare sovrapposizioni di anni, con la possibilità che la stessa famiglia si trovi ad affrontare più di un’estumulazione, vedendosi raddoppiare i costi salati che ne derivano.

Per questo non ci si ferma. Non stavolta. Perché uno stop di anni in realtà sarebbe già stato attuato in passato, dalla precedente Amministrazione a seguito di un’altra emergenza, quella del terremoto del 2012.

Nel 2018 Diacci, come lui stesso ha precisato, ha ripreso in mano la questione con un preciso cronoprogramma al quale non vuole venir meno. Tutto giusto, legalmente parlando. Ma sono in tanti a Novi che si chiedono perché, non essendoci una necessità contingente, l’Amministrazione non pensi a una proroga dei tempi, per andare incontro alle famiglie in un momento tanto complesso. Una proroga per tutti di alcuni anni, decisa dall’Amministrazione, scongiurerebbe inoltre il rischio delle sovrapposizioni che giustamente il Sindaco vuole evitare.

A Codogno, Comune in provincia di Lodi, tristemente famoso per i primi casi di Covid, diverse famiglie, come si legge su un quotidiano locale, avrebbero fatto un passo indietro, preferendo non farsi carico dell’estumulazione, con l’inevitabile conseguenza che i resti saranno riposti in un ossario comune, perdendo però in questo modo “la specificità del proprio familiare”.

 E proprio alla vigilia del giorno dedicato alla commemorazione dei defunti c’è chi lamenta sui social di avere trovato alcune lapidi sporche di vernice a seguito dei lavori di tinteggiatura che hanno interessato il cimitero di Novi. Problema che andrebbe ad aggiungersi a quello annoso del guano, abbondante specie in alcune aree della struttura.

Federica Boccaletti

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